Da domani obbligo di mascherina (solo in prossimità) e multe fino a mille euro. Le regole del nuovo decreto anti-Covid


Manca due volte il numero legale nel voto alla Camera alle risoluzioni sulle comunicazioni del ministro per la Salute Roberto Speranza relativo a questa fase di gestione della pandemia. Quarantuno i parlamentari assenti perché in isolamento dopo che i deputati Ricardo Merlo e Beatrice Lorenzin sono stati trovati positivi al Coronavirus nei giorni scorsi, mentre la minoranza di centrodestra ha direttamente abbandonato l’aula al momento del voto. Il voto è stato dunque rinviati e si svolgerà oggi, nel frattempo è stata però diffusa la bozza del decreto che fornirà la cornice normativa al nuovo Dpcm anti-Covid che contiene le nuove regole anti-contagio da applicare in questa delicata fase 3 che sta attraversando l’Italia. Ieri sono stati registrati 2677 casi (ma su quasi 100mila tamponi) e sono cresciuti i decessi (28). La situazione, come ha sottolineato Speranza, è «è in peggioramenti» sebbene il Paese stia reagendo meglio rispetto ad altre realtà europee.

Scatta dunque l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, il tampone obbligatorio per chi arriva da 8 Paesi ritenuti a rischio: chi arriva in Italia da Gran Bretagna, Olanda e Belgio dovrà sottoporsi al tampone obbligatorio, ad oggi l’obbligo del test molecolare o antigenico con il tampone è previsto per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta, Spagna, oltre che da Parigi e altre sette regioni della Francia. Inoltre si punta a convincere gli italiani a scaricare la app Immuni. Sinora a fare download è stato il 15% degli italiani, a fronte del 60% che avrebbe reso utile l’applicazione che traccia i contatti e può fungere da ‘alert’ per i cittadini. Sono alcune delle novità che il governo si prepara ad approvare con un decreto Covid, che disegna la cornice normativa delle misure anti contagio, e un nuovo dpcm della durata di un mese che definirà nello specifico gli interventi. La bozza del decreto legge, nell’allungare l’orizzonte temporale delle norme al 31 gennaio 2021 alla luce della proroga dello stato di emergenza, tratteggia già alcune delle novità.

Obbligatorio, dunque, indossare i dispositivi di protezione all’aperto, con la possibile previsione di multe che vadano da 400 a 1000 euro. La msscherina va indossata all’aperto, chiarisce la bozza, solo se ci si trova in prossimità di persone non conviventi. Dunque se si è da soli, magari in uno spazio molto grande, non si deve indossare. Restano in piedi i protocolli anti contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché le linee guida per il consumo di cibi e bevande, chiarisce il documento, e resta l’esenzione dall’obbligo di mascherina per i bimbi sotto i sei anni, chi fa sport, i disabili, le persone con condizioni che rendono non compatibile con la propria salute l’utilizzo del dispositivo.

Restano le norme anti contagio in vigore fin dall’inizio della pandemia: distanziamento fisico di almeno un metro, divieto di assembramento, rispetto delle misure igieniche a partire dal lavaggio delle mani, obbligo di stare a casa con più di 37,5 di febbre. La piattaforma unica nazionale Immuni per l’allerta dei soggetti venuti in contatto con persone positive al Covid potrà restare operativa fino al 31 dicembre 2021 (non più il 31 dicembre 2020). Dopo quel termine tutti i dati personali dovranno essere cancellati o resi definitivamente anonimi. Immuni potrà anche dialogare con altre piattaforme europee, dunque il tracciamento continuerà anche all’estero per chi viaggia in Europa.

Con la proroga dello stato di emergenza resta anche l’incentivo allo smart working per tutti i lavori che possano applicarlo. Resta l’obbligo di rispettare i protocolli di sicurezza definiti per la riapertura dei luoghi di lavoro, di ristoranti e locali. Per cinema, teatri e concerti resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto.

Le multe, come detto, vanno da 400 euro a 1000 euro per chi non rispetti le limitazioni imposte dalle regole anti contagio. Chi ha contratto il Covid ma non rispetta la quarantena può incorrere in una sanzione penale con l’arresto da 3 a 18 mesi, oltre che in un’ammenda da 500 a 5.000 euro.

Un ultimo capitolo riguarda infine le Regioni che non potranno varare provvedimenti che alleggeriscono le disposizioni nazionali, ma di “ampliative”, quindi più permissive, solo nei casi in cui i dpcm espressamente lo prevedano e previo parere conforme del comitato tecnico-scientifico. In ogni caso le Regioni devono informare contestualmente il ministero della Salute.

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mercoledì, 7 Ottobre 2020 - 07:37
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