Camorra, appalti a ditte vicine al boss dei Casalesi Michele Zagaria: 7 arresti. C’è anche l’ex sindaco di Casapesenna

Zagaria
Il boss Michele Zagaria

Lavori di somma urgenza per la rete idrica regionale per 40 milioni di euro  concessi a ditte che sarebbero state vicine al clan dei Casalesi guidato da Michele Zagaria. E’ questa la ‘base’ dell’indagine che questa mattina ha portato in carcere sette imprenditori edili: tra i destinatari delle misure cautelari c’è anche l’ex sindaco di Casapesenna Antonio Fontana, primo cittadino negli anni 90. Gli indagati sono stati arrestati dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Caserta su ordine del giudice per le indagini preliminari di Napoli con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. I carabinieri hanno eseguito anche un provvedimento di sequestro preventivo di 10 imprese edili del Casertano per un valore di circa un milione di euro, riconducibili agli indagati.  

    L’indagine è stata coordinata dalla Dda Napoli – sostituto Maurizio Giordano – e rappresenta una prosecuzione dell’inchiesta “Medea”, che aveva fatto luce su un sistema, condizionato dal clan, di assegnazione dei lavori urgenti e senza affidamento da parte del settore idrico della Regione Campania, e che aveva portato all’arresto e alla condanna di numerose persone, tra cui imprenditori e politici come l’ex senatore dell’Udeur ed ex dirigente regionale del Settore Ciclo Integrato delle Acque Tommaso Barbato (condannato in primo e secondo grado, poi la sentenza è stata ‘cancellata’ dalla Cassazione nei giorni scorsi) Parecchi lavori, tra il 2001 e il 2015, sarebbero andati – secondo la Procura antimafia e i carabinieri – sempre ad aziende vicine a Michele Zagaria e al cognato Francesco Zagaria (stesso cognome del boss ma erano solo omonimi); quest’ultimo, deceduto qualche anno fa, era ritenuto il “signore degli appalti” del clan, capace di inserirsi anche in altri settori degli appalti pubblici, come quelli sanitari; c’era proprio Francesco Zagaria, insieme alla moglie Elvira Zagaria, sorella di Michele tornata in libertà qualche giorno fa dopo quasi sei anni di detenzione, dietro la vicenda dell’ospedale di Caserta, sciolto per infiltrazioni camorristiche tra il 2015 e il 2017.

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mercoledì, 21 Ottobre 2020 - 10:07
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