Stop allo spostamento tra Regioni, coprifuoco in tarda serata, centri commerciali chiusi il sabato e la domenica, musei chiusi, didattica a distanza, capienza dimezzata sui mezzi di trasporto pubblici. Sono alcuni dei provvedimenti che verranno inseriti nel nuovo Dpcm con cui il Governo proverà ad ammorbidire la curva dei contagi. Per quanto riguarda le Regioni a rischio, saranno individuate tre aree (zone rosse) con ordinanza del ministero della Salute.
A illustrare il contenuto del decreto (per la prima volta direttamente al Parlamento e non prima in conferenza stampa) è stato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle comunicazioni alla Camera dei deputati. Nel suo intervento Conte ha sottolineato come nelle «ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese (come nel resto d’Europa ndr) la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi». «Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 – ha aggiunto – con particolare riferimento ad alcune regioni. Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità» delle Regioni.
Passando alle misure, dopo il balletto di dichiarazioni e indiscrezioni degli ultimi giorni, finalmente il premier ha illustrato le intenzioni del Governo. Resta ferma la necessità che le scelte siano condivise con le Regioni, ma ci saranno delle misure di carattere nazionale. In primis, torna il blocco degli spostamenti tra Regioni se non per esigenze di salute, studio, lavoro. Torna dunque anche l’autocertificazione che in alcune Regioni come la Campania c’è già da alcune settimane. Nelle scuole di secondo grado scatta la didattica a distanza, scatterà il coprifuoco in tarda serata (alle 21) e verranno individuate macro aree da chiudere in base ai contagi ma a deciderle sarà il ministero della Salute. Non ci sarà, per farla breve, un lockdown nazionale.
«Per l’intero territorio nazionale – ha affermato Conte – intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre».
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lunedì, 2 Novembre 2020 - 12:54
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