De Luca prova a sgonfiare la polemica sui «farabutti»: «Bufera mediatica infondata». La sua accusa riguardava un solo caso


Lo definisce «ennesimo polverone mediatico», Vincenzo De Luca, lo scontro che le sue dichiarazioni di venerdì hanno innescato con medici e anestesisti che si sono sentiti tirati in ballo dalla frase sui «farabutti» che boicotterebbero i ricoveri in terapia intensiva per «non lavorare la sera tardi». Le parole del governatore non potevano passare indenni, sebbene siano state precedute dal solito ringraziamento al personale medico che da febbraio si spende fino all’estremo sacrificio nella battaglia contro il Coronavirus, facendo i conti con una penuria di risorse umane e non che lo stesso presidente regionale sottolinea ogni volta. Era dunque da aspettarsi la reazione indignata della categoria all’ennesima boutade dell’ex sindaco di Salerno che, a più di 24 ore dalle diretta Facebook e lette le reazioni dei medici, prova a mettere una toppa senza rinunciare alla polemica sull’ennesimo «polverone mediatico fondato sul nulla».

«Premesso che abbiamo difeso e tutelato da sempre il lavoro straordinario fatto dal nostro personale sanitario – scrive De Luca – premesso che nessuno ha neanche citato la categoria degli anestesisti; ci troviamo di fronte, dopo 24 ore, a strani comunicati proposti da soggetti da nessuno chiamati in causa. Pertanto, ribadiamo. Nel corso della periodica riunione con i direttori generali e l’Unità di crisi, è stato segnalato un episodio grave avvenuto nel pomeriggio del 17 novembre».

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«I familiari di un giovane paziente Covid, ricoverato in una clinica privata e per il quale si richiedeva un ricovero in terapia intensiva – continua – segnalavano che dal 118 territoriale arrivavano notizie sulla inesistenza di posti letto liberi. Questa notizia era falsa. I posti letto c’erano. Dopo numerosi interventi da parte dell’Unità di Crisi regionale, il paziente è arrivato in un ospedale di Napoli in tarda serata. Ancora una volta veniva opposto al personale dell’ambulanza la indisponibilità di posti liberi. Era un’ennesima comunicazione falsa. Tant’è che alle ore 23 il paziente è stato accolto nel posto libero di terapia intensiva.
A tutela dei cittadini, dei pazienti, dei loro familiari e a tutela del lavoro e del sacrificio enorme di migliaia di medici e infermieri, è stato disposto di accertare chi aveva mancato al suo dovere elementare, dando notizie non vere. Questo è tutto. Veramente non ci sono parole».

Un singolo caso, dunque, quello cui almeno da quanto scrive si riferisce De Luca. Sebbene anche un singolo caso sia significativo, ovviamente. Sulla pagina del governatore è stato poi pubblicato lo ‘spezzone’ della diretta in cui «a conferma dell’ennesima strumentalizzazione mediatica, ripropongo le parole dette, a tutela del 99 per cento del personale e a tutela dei diritti dei cittadini».

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lunedì, 30 Novembre 2020 - 09:55
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