Napoli senza guida, altro flop in Consiglio. Con lo slittamento del voto rischia una campagna elettorale estenuante

Alessandra Clemente e Luigi de Magistris
Alessandra Clemente e Luigi de Magistris / Foto Facebook Alessandra Clemente

E’ ormai un Consiglio comunale in libera uscita quello di Napoli. Anche ieri, come ormai appare una abitudine, la seduta è stata sciolta a discussione già iniziata per mancanza di numero legale. La città non ha più una guida, col suo sindaco che interrompe la campagna elettorale in Calabria per parlare della metropoli (e non il contrario) e l’assemblea che non riesce a trovare unità per affrontare gli ultimi scampoli di questa esperienza che sta diventando soffertissima. Un segnale di precarietà che, non potendosi tradurre ormai in uno scioglimento anticipato, fa molto male ai napoletani che meritano una amministrazione presente fino al suo ultimo giorno di vita.

Esempio è la seduta convocata per ieri: alla richiesta di verifica del numero legale, erano presenti solo quindici consiglieri. L’assemblea aveva iniziato la discussione alle 10, discussione interrotta e tutti a casa. Tutti quelli che erano rimasti in un’aula già praticamente deserta. Non si tratta, come detto, di una novità. Il numero legale venne a mancare alla fine dello scorso anno anche su un tema delicatissimo come il bilancio e solo grazie al soccorso di un consigliere di Forza Italia De Magistris riuscì a salvare il suo mandato. Il prossimo appuntamento con il Consiglio, a questo punto, è per l’8 marzo per una seduta monotematica dedicata alla festa della donna ma l’aria ormai è quella di vacanze scolastiche anticipate. E tutto questo avviene mentre il Viminale fa slittare le elezioni, inizialmente previste per tarda primavera, fissandole per il 10 e 11 ottobre prossimi. Tradotto: la città resterà in queste condizioni per altri 8 mesi con l’unica ‘consolazione’ data dal fatto che si è deciso di posticipare anche le consultazioni regionali in Calabria, dove De Magistris è candidato, e quindi l’ex pm potrà, tra un comizio e l’altro, continuare a fare il sindaco.

Intorno a questa situazione, le mosse dei partiti per comporre il mosaico elettorale. Mosse complicate dallo slittamento del voto, che ha reso molto premature le discese in campo già esternate e renderà lunga e infernale la campagna elettorale. Non a caso contrario alla posticipazione delle votazione si è subito detto Antonio Bassolino, candidatosi a sindaco nelle scorse settimane. Scontento, secondo le ricostruzioni della stampa napoletana, anche il pm Catello Maresca che effettivamente correrebbe il rischio di vedere consumato e slabbrato il suo nome in attesa delle elezioni e soprattutto della convergenza di tutto il centrodestra sulla sua candidatura. Scontenta anche Alessandra Clemente, indicata come successore di DeMa, perché corre il serio rischio di restare schiacciata ulteriormente tra due big come Bassolino e Maresca. Gli unici a ‘gioire’ sono Pd e Cinque Stelle che possono così avere altri mesi a disposizione per dilaniarsi sulla scelta del candidato a sindaco, scelta su cui da ieri pesano le dimissioni del segretario Dem Nicola Zingaretti. Nella palude è comunque spuntato fuori un nome, quello di Sergio D’Angelo, candidato civico per il quale sono state raccolte 1200 firme per l’appello alla sua candidatura.

venerdì, 5 Marzo 2021 - 11:34
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