Caro bollette, la crisi dei ristoratori e delle piccole società. Posti di lavoro a rischio. Draghi promette: «Nuovo intervento»


«Quando è arrivata la bolletta dell’Enel è stata una mazzata. Quella precedente era di circa 70 euro, la nuova di circa 150 euro. Siamo una piccola società, già sfiancata dal Covid-19. Abbiamo un piccolo ufficio ma siamo in smartworking. Questa bolletta così cara, con un ufficio chiuso, è stata una mazzata. L’ennesima mazzata. Siamo demoralizzati».

Gaia lavora in una società di comunicazione con sede nel centro di Napoli. La crisi economica provocata dal Covid-19 ha già avuto ricadute importanti sulla sua attività, con un assottigliamento delle entrate ormai quasi prossime allo zero.

«Lavoriamo con altre realtà economiche. E la chiusura di queste realtà ha inevitabilmente provocato uno stop anche per noi. Adesso che si può ripartire, queste attività economiche hanno però ancora grosse difficoltà e le spese per la comunicazione vengono messe in coda. E’ complicato. Inoltre noi siamo una giovane realtà, siamo nati un anno prima del Covid. E’ stata una doccia fredda. Non abbiamo fatto neanche in tempo a piantare radici. Ma siamo rimasti in piedi, stiamo lottando.. Solo che adesso tutte queste spese folli ci demoralizzano», aggiunge.

Sconforto alle stelle tra i ristoratori, che hanno visto lievitare le bollette dei loro locali. «Le bollette di luce e gas di un ristorante di Busto Arsizio passano da 6.000 a 10.000 euro al mese (+60%)», ha detto l’altro giorno il governatore della Regione Lombardia Luciano Fontana.

Il ‘caro bollette’ è da giorni al centro della discussione politica. Ieri sera, in tutta Italia, circa tremila Comuni hanno spento le luci su palazzi e monumenti per mezz’ora o un’ora. Una notte al buio per sensibilizzare il Governo sul tema. Anche perché questo rincaro rischia di ripercuotersi sui posti di lavoro. «Il problema dell’aumento del costo dell’energia riguarda tutti, nessuno escluso. Le nostre piccole, medie e grandi imprese rallentano la produzione denunciando rischi per i posti di lavoro di moltissime persone e pesanti aumenti nel carrello della spesa – ha aggiunto Fontana – L’Europa può e deve fare di più, abbandonando silenzi e ritardi, nel mettere a disposizione risorse o attuare una politica comune per contrastare il fenomeno».

In difficoltà sono anche le amministrazioni comunali. Solleva il problema il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: «E’ chiaro che il tema del caro bollette colpisce in primo luogo le famiglie e le imprese ma anche le amministrazioni sono in difficoltà e come Anci facciamo affidamento su intervento del Governo che ci possa aiutare e ristorare almeno in parte gli oneri maggiori che altrimenti ricadrebbero sui cittadini».

«Ho molto apprezzato – ha aggiunto Manfredi – le parole del presidente Draghi che ha annunciato degli interventi per le famiglie e per le imprese che sono in grande difficoltà e questo significa anche problemi di lavoro e di crescita economica. Anche le amministrazioni sono in difficoltà e noi abbiamo già dovuto fare un intervento per il costo dell’energia elettrica del 2021 che è stato nettamente superiore a quanto preventivato e saremo costretti a farlo anche per il 2022 in maniera significativa perché si tratta di oneri molto grandi. Per un Comune in difficolta’ economica come il nostro, per quello che abbiamo ereditato, è un sacrificio molto importante e significa sottrarre risorse ad altre attività essenziali».

Draghi, anche nella conferenza stampa di oggi, ha assicurato un intervento da parte del Governo, sottolineando che quello sulle bollette «è un intervento prioritario per tutti altri aspetti dell’economia italiana, per la tenuta dei conti, per la tenuta del debito, per la nostra credibilità internazionale».

Gli ha fatto eco il ministro dell’Economia Daniele Franco: «Lavoriamo ad un nuovo intervento» contro il caro bollette «e dobbiamo, oltre che gestire la situazione attuale, difficilissima per molte imprese, pensare anche al futuro e ad interventi per evitare che queste situazioni si ripetano». «Le cifre già stanziate negli ultimi trimestri sono imponenti: sono 9 miliardi e mezzo di euro, ma non sono sufficienti. Credo di poter dire che questo intervento sarà presentato la prossima settimana. Si tratta di sostegni per contenere l’emergenza, poi interventi sull’offerta dell’energia con il potenziamento della produzione. E poi una parte che chiamamiamo di fornitura a prezzo calmieraro e certo», ha aggiunto.

Il ‘caro bollette’ è una mazzata per le famiglie. Ma anche per i ristoratori, i commercianti che stanno cercando faticosamente di ripartire. Bisogna fare qualcosa, di forte, di concreto. Di strutturale. Questi aumenti riducono il potere di spesa; assottigliano i bilanci familiari e aumentano le sacche di povertà. Si rischiano posti di lavoro. Una famiglia con uno stipendio medio, oggi, rischia di non riuscire a fare fronte alle spese fisiologiche: se non ce la si fa più a far quadrare i conti, come si può pensare che si spenda per andare a mangiare una pizza fuori o a comprare un regalo in più? E se le famiglie spendono sempre meno come si reggeranno le attività commerciali? E’ un momento difficilissimo e nessuno va lasciato indietro.

venerdì, 11 Febbraio 2022 - 18:31
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