Procura di Milano, dopo 50 anni arriva il ‘papa straniero’: il Csm (diviso) sceglie Viola, sostenuto da Mi e dai laici

Viola Marcello
Il magistrato Marcello Viola

Come prevedibile si assottiglia la rosa dei candidati alla guida della Direzione nazionale antimafia. Marcello Viola, procuratore generale di Firenze, ha ottenuto il suo ‘risarcimento’ dopo l’accesa battaglia da lui condotta, unitamente a Francesco Lo Voi, per la carica di procuratore di Roma, ruolo poi assegnato a Lo Voi.

Nella giornata di ieri (7 aprile) il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha designato Viola come capo della procura di Milano, occupando così la casella lasciata vuota nel novembre scorso da Francesco Greco (andato in pensione). Per il palazzo di giustizia ambrosiano è una rivoluzione: negli ultimi 50 anni il testimone della leadership in procura passava sempre ad un interno e invece adesso arriva un ‘papa straniero’. L’ultimo fu Giuseppe Micale da Novara.

In favore del magistrato hanno votato in 13 (i 4 togati di Magistratura indipendente, corrente di Viola; Nino Di Matteo, Sebastiano Ardita e i sette laici), mentre sei preferenze sono state espresse per il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli (5 togati di Area, corrente di Romanelli; Ilaria Pepe di Autonomia e Indipendenza) e tre preferenze per il capo della procura di Bologna Giuseppe Amato (i 3 candidati di Unicost, la corrente di Amato). Tre gli astenuti: il consigliere di Autonomia e Indipendenza Giuseppe Marra, il presidente e il procuratore generale della Cassazione).

Il Csm, seppur spaccato, ha dunque imposto un tratto di discontinuità, a testimoniare l’esigenza di dare un cambio di passo nella gestione dell’ufficio inquirente milanese tra i più importanti e sensibili in Italia (anche per via delle ricadute politiche delle inchieste). Ha osservato il consigliere togato Nino Di Matteo nella dichiarazione di voto (andato in favore di Viola): «In questo momento storico alla Procura di Milano è fondamentale privilegiare l’esigenza di dare discontinuità. Ci siamo trovati ad occuparci di varie questioni sorte all’interno della Procura di Milano, alimentate da articoli di giornali: dalle reazione dopo le assoluzione degli imputati del processo Eni, alle chat interne all’Ufficio uscite all’esterno, dai documenti di solidarietà a un magistrato, alle accuse ad altri. Tutti episodi sintomatici di una spaccatura interna alla Procura».

Viola, 65 anni e in magistratura da 41 anni, dovrà cercare anzitutto di ricompattare una procura sfilacciata, terremotata da divisioni e tensioni esplose nel 2015 con lo scontro tra l’allora procuratore capo Edmondo Bruti Liberati e il responsabile dell’anticorruzione Alfredo Robledo e che, dopo una breve pausa, sono cresciute e deflagrate sotto la gestione di Francesco Greco (in pensione da novembre) con malumori diffusi e la spaccatura, usando le parole di un pm, tra gli “spalatori” di fascicoli e il “cerchio magico” portato in palmo di mano per le indagini da prima pagina, finite, poi, anche nel nulla: dall’archiviazione all’avocazione, dal proscioglimento all’assoluzione di tutti gli imputati. Impossibile dimenticare il recente caso Storari-Greco che si è declinato anche in un’inchiesta da parte della procura di Brescia. Sarà un compito non facile per Viola.

«Sono onoratissimo della decisione del Csm che riguarda la mia persona. Andro’ a sostenere il nuovo incarico a Milano mettendo lo stesso grande impegno che ho sempre dato nei miei 42 anni di carriera e anche qui a Firenze, nel distretto toscano», ha commentato rivolgendo un pensiero a Paolo Borsellino. «Con lui c’era un rapporto personale di grande affettuosità – ha proseguito – lo considero un mio grande maestro, me lo ricordo prodigo di consigli nei miei confronti». Con la nomina di Viola alla procura di Milano si riduce la rosa dei candidati alla Dna: Viola esce ufficialmente di scena, i candidati restano sei e tra questi i favoriti si confermano, secondo i rumors, il capo della procura di Milano Giovanni Melillo e il capo della procura di Catanzaro Nicola Gratteri.

venerdì, 8 Aprile 2022 - 16:48
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