Napoli, le storie di chi ha perso il Rdc: «Ho 50 anni, offerte solo per under 35»; «Non pagherò il fitto, meglio se mi arrestano»

reddito di cittadinanza

Le storie di chi è rimasto senza Reddito di cittadinanza rimbalzano dalle pagine dei giornali. Ieri a Napoli, dinanzi alla sede dell’Inps a Napoli, una manifestazione di Potere al Popolo ha visto la partecipazione di diversi percettori del sussidio che venerdì scorso si sono visti recapitare l’Sms di sospensione del Reddito.

«Prendevo 780 euro al mese. Ora come andrò avanti? Ho il diabete, prendo le pillole della pressione. Il prossimo mese non lo pago il fitto, mi attacco abusivamente all’elettricità. Se mi vogliono arrestare è meglio, almeno mangio, bevo e dormo gratis», dice Salvatore C., di 52 anni, a ‘Repubblica’. Salvatore ha perso il lavoro 6 anni fa.

Da lacrime la storia di Rosa P., di 53 anni, sempre raccolta da ‘Repubblica’: «Ho ricevuto l’ultima ricarica del Reddito e non ho il coraggio di spendere neanche un centesimo di quei soldi. Perché so che il mese prossimo non arriveranno più e così non potrò pagare l’affitto. Ho sempre lavorato nella vita, dal portierato al promoter nei supermercati. Poi dopo il Covid ho percepito il sussidio per gravi patologie, mi hanno tolto un rene. Vivo in 26 metri quadrati con due figli maggiorenni, uno studia e l’altro non trova lavoro».

Rita M. di Piscinola affida a ‘Il Mattino’ la sua preoccupazione sul futuro: «Mio figlio è stato assunto in fabbrica a gennaio e mi hanno sospeso il reddito perché il caf ha tardato con le documentazioni. Non so come fare: ho un figlio di 16 anni e una figlia di 9».

Dalle colonne de ‘La Stampa’ si legge invece la storia di Simona M., che non era ieri alla manifestazione. Cinquant’anni e figlia di due professori universitari, Simona è stata costretta a reinventarsi dopo il divorzio che non le ha lasciato neanche un centesimo per il mantenimento. Ha trovato un lavoro part-time da 300 euro al mese e quindi ha fatto richiesta per il reddito di cittadinanza. Il sussidio le è arrivata solo pochi mesi fa, dopo un calvario burocratico di due anni. Tant’è: anche lei lo perderà, perché rientra nella categoria degli occupabili. «Io ho delle competenze nel digitale: ho frequentato l’istituto d’arte con indirizzo grafico, poi negli anni ho fatto diversi corsi, tra i quali uno multimediale con indirizzo grafico-pubblicitario. E tutto quello che ho trovato è un part-time da 300 euro al mese come assistente di un consulente di banca: inserisco pratiche a pc per lui (…) Il problema per me oggi è l’età: ho 50 anni. Le offerte di lavoro sono tutte per una fascia di età massimo di 35 anni. Finanche gli incentivi alle imprese per assumere favoriscono gli under 35. Quelli della mia età sono ignorati, dimenticati». Così il Reddito di cittadinanza, che le spettava nella misura di 480 al mese, è diventato una misura di sostegno vitale: «Pago 700 euro al mese di affitto, senza Reddito non ce la farei. Mia madre, pensionata, mi dà anche una mano perché comunque non arrivo a fine mese da sola».

martedì, 1 Agosto 2023 - 16:46
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