Intercettazioni e Giustizia, Mattarella firma il decreto ‘Omnibus’. Costa (Az) ‘minaccia’ Nordio: «Nostra fiducia non infinita»


La firma non spegne le polemiche. Oggi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato ed emanato il decreto legge ‘Omnibus’, varato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, contenente le disposizioni urgenti in materia di processo penale, di processo civile, di contrasto agli incendi boschivi, di recupero dalle tossicodipendenze, di salute e di cultura, nonché in materia di personale della magistratura e della Pubblica amministrazione. Nel testo sono inserite, tra l’altro, le norme relative all’uso delle intercettazioni nei procedimenti su reati collegati alla mafia dopo le sentenze contrastanti della Corte di Cassazione. Il Capo dello Stato ha autorizzato altresì la presentazione in Parlamento del relativo disegno di legge di conversione.

Proprio la questione delle intercettazioni, il cui utilizzo è stato esteso ad altri reati, ha fatto storcere il naso a qualcuno. «Il decreto sulle intercettazioni dimostra ancora una volta che linea del Governo sulla giustizia la fanno i magistrati negli uffici di via Arenula e Palazzo Chigi – ha attaccato Enrico Costa, vicesegretario e responsabile Giustizia di Azione – Non bastava la riforma del Csm messa nelle mani delle toghe fuori ruolo con una commissione composta da 18 magistrati e 3 avvocati, non bastava la riforma del processo penale in mano ad una commissione composta da 29 magistrati e 9 avvocati, ci voleva anche un decreto legge per “sanare” intercettazioni illegittime (captate in spregio alla legge), cancellando paletti che la legge aveva fissato da 30 anni. La nostra fiducia in Nordio non è infinita, perché i fatti vanno, tutti, in direzione opposta rispetto alle dichiarazioni».

Le nuove disposizioni sulle intercettazioni non piacciono a +Europa: «Con il decreto Omnibus e col favore delle tenebre il governo ha attuato l’illegittima misura annunciata il mese scorso in tema di intercettazioni telefoniche, estendendo la disciplina delle intercettazioni del codice antimafia anche ai reati non associativi commessi con l’utilizzo del metodo mafioso, disponendo che la modifica si applichi ai processi in corso, tra cui appunto figurano quelli attualmente pendenti dinanzi la Corte d’Appello di Napoli a seguito dell’annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione con la sentenza del marzo 2022 che tanto aveva scandalizzato Meloni», ha dichiarato Letizia Lo Giudice della segreteria di Più Europa. «A scandalizzarci siamo noi, per l’uso scellerato della decretazione d’urgenza in materie delicate che – come il processo penale – incidono sulla libertà individuale delle persone e non possono essere manipolate a dibattimento in corso in danno degli imputati. Ne va della tenuta dello Stato di diritto», conclude.

Critiche vengono sollevato anche dal segretario nazionale del Partito Liberale Italiano, Roberto Sorcinelli: «Le norme approvate prevedono l’estensione a ulteriori fattispecie del cosiddetto “doppio binario”, un sistema peculiare ed unico del nostro ordinamento giuridico che consente, di fatto, la sospensione dei più elementari diritti e garanzie della persona sottoposta ad indagini in nome della lotta alla criminalità organizzata». «Di fatto – spiega Sorcinelli – un sistema del tutto straordinario che diventa sempre più ordinario e minaccia i diritti e le garanzie fondamentali dei cittadini, in contrasto con i pur timidi approdi della giurisprudenza italiana e della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. È oggi sufficiente – prosegue Sorcinelli – qualificare un’ipotesi di reato come criminalità organizzata per disporre, ad esempio, intercettazioni in presenza di sufficienti indizi di reità, un parametro talmente vago da consentire le intercettazioni “a strascico”. Ciò, peraltro, sulla scorta di mere ipotesi e di una qualificazione aprioristica ed unilaterale del reato neppure sottoposta al vaglio del Giudice. Le norme approvate dall’ultimo CdM vanno nella direzione opposta alle condivisibili dichiarazioni del Ministro Nordio sulla prospettiva garantista e liberale della necessaria riforma della Giustizia».

giovedì, 10 Agosto 2023 - 21:58
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