Dopo il caso del video su Battisti, scoppia una nuova polemica: c’è l’immagine di Tiziano Renzi seduto davanti al gip

di Federico Felici

L’immagine passa veloce, ma neanche troppo, nel servizio giornalistico del Tg di Rai1 confezionato per fare il punto dell’interrogatorio di garanzia di Tiziano Renzi, il padre dell’ex segretario del Pd Matteo, finito ai domiciliari per bancarotta in relazione al fallimento di alcune cooperative e false fatturazioni. L’obiettivo di una telecamera inquadra, attraverso le vetrate del Tribunale di Firenze, una stanza dove si scorgono le sagome di diverse persone sedute attorno a un tavolo. «Eccolo mentre parla col gip alla presenza dei magistrati titolari del fascicolo», sottolinea la voce del giornalista che accompagna e commenta l’immagine per consentire allo spettatore di ‘leggere’ in modo corretto quel ‘frame’ dove i volti delle persone presenti in stanza non si notano in maniera distinta (molti sono di spalle rispetto all’inquadratura). Un’immagine inusuale. Ché, sino ad oggi, si era abituati ad assistere a resoconti (legittimi perché tutelati dal dovere di informazione) sugli interrogatori o a riprese degli indagati in entrata o in uscita dai palazzi di giustizia. Mai, però, si era assistiti ad una ripresa da lontano che ‘entrasse’ sin dentro un ufficio giudiziario, immortalando per giunta un momento (non pubblico) della fase delle indagini preliminari.

L’immagine è stata rilanciata ieri sera, lunedì 25 febbraio, nella stessa giornata in cui a Napoli, nella sede della Camera penale, magistrati, avvocati e giornalisti hanno discusso della liceità dell’uso dell’immagine di una persona privata della libertà personale. Una singolare coincidenza, che testimonia l’attualità del tema affrontato nella tavola rotonda ‘Affinché il mondo ti veda’ organizzata dall’associazione ‘Il Carcere possibile onlus’ e sostenuta dalla Camera penale.

L’immagine, inevitabilmente, ha innescato reazioni politiche. Il deputato del Pd Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, ha attaccato duramente l’operato dei Tg della Rai: «Mai si era assistito ad un abuso come quello visto nelle edizioni di lunedì sera, una violazione di legge che si intromette così pesantemente nella privacy di un semplice cittadino, che peraltro non ricopre alcuna carica o ruolo pubblico. Una violazione di un luogo – scrive Anzaldi – che dovrebbe rappresentare il massimo della sicurezza, come un Tribunale. Una vera e propria barbarie, che porta la firma del servizio pubblico Tg1-Tg2-Tg3 ormai diventato servizio privato per la propaganda di M5s e Lega. Come faranno l’Ordine dei giornalisti, la magistratura, le istituzioni di garanzia a non intervenire?».

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martedì, 26 Febbraio 2019 - 16:08
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