Camorra, bimba ferita a Napoli: così sono stati incastrati i fratelli Del Re

Armando del Re
A destra Armando Del Re, è accusato di avere premuto il grilletto a piazza Nazionale a Napoli
di Manuela Galletta

Un’indagine lampo e complessa. Che si è snodata attraverso numerosi elementi investigativi che la Dda di Napoli e le forze dell’ordine hanno incrociato e comparato. È un retroscena investigativo complesso quello che stamattina ha portato alla cattura dei fratelli Armando e Antonio Del Re (entrambi della zona di Scampia-Secondigliano) per l’agguato in piazza Nazionale a Napoli che ha portato al ferimento di Noemi (la bimba di 4 anni è stata colpita per errore) e del 32enne di San Giovanni a Teduccio Salvatore Nurcaro (vero obiettivo del raid).

I Del Re sono stati colpiti da un decreto di fermo spiccato dai pm antimafia Antonella Fratello, Simona Rossi e Gloria Sanseverino: rispondono di duplice tentato omicidio aggravati dalla matrice camortistica. Uno degli elementi principali che hanno spinto gli investigatori a concentrarsi sui Del Re sono state le intercettazioni che già guardavano nell’ambiente dei Del Re per altre ragioni investigative. L’incrocio con dati raccolti successivamente all’agguato (telecamere e fonti confidenziali) hanno poi consentito di contestare ai Del Re la realizzazione dell’agguato.

A sparare, secondo gli inquirenti, sarebbe stato Armando Del Re, che stamattina è stato arrestato a Siena; Antonio Del Re avrebbe svolto un ruolo di supporto logistico oltre ad occuparsi della fase organizzativa del raid. Un raid di chiaro stampo camorristico in quanto a modalità di esecuzione. Sul movente, invece, ci sono ancora indagini in corso: si scava nell’ambiente della droga, mentre si fa assai debole la pista – pure inizialmente battuta – della faida che sta insanguinando l’area est di Napoli. (Leggi anche un altro servizio di approfondimento: L’accusa dei pm: «Indagati pronti a fuggire, hanno sfruttato il clima di omertà sul territorio»)

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venerdì, 10 Maggio 2019 - 11:39
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