Omicidio Sacchi, nello zaino di Anastasia c’erano 70mila euro: compravendita di 15 chili di marijuana, nubi sul ruolo di Luca

Luca Sacchi
Luca Sacchi, il ragazzo ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre 2019

Nello zaino di Anastasia c’erano ben 70mila euro. Tanto era la somma pattuita per l’acquisto di un ingente quantitativo di droga, 15 chili di marijuana, che sarebbe dovuto avvenire la notte in cui Luca Sacchi, fidanzato di Anastasia, è stato ammazzato con un colpo di pistola.

La circostanza emerge dagli sviluppi dell’inchiesta sulla morte del personal trainer che ha portato alla contestazione formale dell’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti per effetto della quale Anastasia è stata colpita da un provvedimento di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. «Ti giuro che non volevo colpirlo. Poi ho preso da terra lo zaino contenente il denaro e insieme a Paolo siamo scappati. Scappo in Brasile, tanto abbiamo settantamila euro», dice Valerio Del Grosso – già arrestato e reo-confesso per avere sparato a Sacchi – in una intercettazione riportata nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale è stato disposto il carcere per altre due persone ed è stato contestato il reato di droga anche ai già detenuti Del Grosso e Paolo Pirino.

Secondo gli inquirenti, le persone che avrebbero dovuto vendere la droga ad Anastasia avevano visto il denaro nella zaino perché la ragazza gliel’avrebbe mostrato per provare la sua effettiva capacità di saldare il conto. Quindi, secondo gli inquirenti, coloro che avrebbero dovuto cedere la droga avrebbero cambiato il piano, puntando ad una rapina per impossessarsi della zaino. Rapina poi finita male, con l’omicidio di Luca. A fornire la pistola  (non ancora ritrovata) a Del Grosso sarebbe stato Marcello De Propris, arrestato stamattina e finito in carcere. Giovanni Princi, amico di Luca e pure lui finito in carcere, è invece la persona che avrebbe fatto da intermediario per la compravendita.

Resta tuttavia ancora un vuoto da colmare: non è chiaro se Luca Sacchi sapesse di quella compravendita o se semplicemente, vedendo la fidanzata in difficoltà (ma ignorandone le vere ragioni), sia intervenuto per difenderla. «Non ci sono elementi per dire che Luca Sacchi fosse coinvolto, partecipe o consapevole della compravendita di sostanza stupefacente», ha spiegato il procuratore di Roma Giuseppe Prestipino nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamattina sugli sviluppi dell’omicidio Sacchi. «Si possono fare mille ipotesi ma noi dobbiamo stare ai fatti – ha spiegato Prestipino -. Non ci sono elementi per poter dire che lui ne fosse a conoscenza». L’unica persona che sa la verità è Anastasia, che però non ha mai detto la verità su quella terribile notte. «Anastasia dimostra con la sua sorprendente chiusura ad ogni collaborazione con gli organi investigativi per assicurare alla giustizia gli autori del delitto nei confronti del fidanzato la chiara, predominante, volontà di preservare le relazione criminali acquisite nel mondo della droga con il quale non intende recidere i legami», ha affermato la procura.

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venerdì, 29 Novembre 2019 - 15:16
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