Coronavirus, la solitudine degli ‘invisibili’ senza casa. La psicologa Fargnoli: «Aiutateci a tendere loro la mano»

La Fondazione Massimo Leone
di Clara Fargnoli, psicologa

Sono una psicologa, operatrice della Fondazione Massimo Leone onlus da 10 anni, realtà che da più di 25 opera sul territorio campano per offrire servizi e opportunità alle persone senza dimora nell’ottica di un reinserimento lavorativo, relazionale, abitativo.

In questo momento di grande difficoltà che stiamo vivendo, la realtà dei senza dimora è arginata a qualche servizio in tv e alla grande attenzione che le federazioni italiane e europee portano al governo, ma molti dei nostri “ospiti” non possono «restare a casa perché la casa non ce l’hanno». C’è accanto a loro, il lavoro di centinaia di operatori e volontari che prestano servizio in tante le realtà che la Fondazione Massimo Leone onlus ha provato a sintetizzare in un documento, come strumento guida, per descrivere le modalità di accesso laddove cambiate e segnalare le chiusure inevitabili di alcuni servizi. Il documento (consultabile al termine dell’intervento, ndr) l’abbiamo pensato in continuo cambiamento perché se da un lato si lascia spazio a tante modifiche che potrebbero subire alcuni servizi per via di eventuali nuove direttive governative, dall’altro ci aspettiamo che tantissime realtà del volontariato sommerse e silenziose emergano per divenire anch’esse punti di riferimento.

L’idea è nata dalla confusione, dalle domande di operatori che si chiedevano cosa era aperto o meno, dove orientare per un riparo, per un pasto, per uno spazio di accoglienza. E’ nata per supportare colleghi in un momento di destabilizzazione che lascia vuoti e paure e responsabilità mai vissuti prima. Ma, oggi sono in primo luogo, le forze dell’ordine a contattarci per avere informazioni, quelli che come gli operatori delle strutture di accoglienza sono in prima linea nell’incontro “ ravvicinato” con Giuseppe, Antonio, Cristina, Mohamed, Ciro e tanti altri…

Gli incontri sono da evitare oggi, la strada è da evitare, gli spostamenti sono vietati… ma quando si esce da un dormitorio e si deve rientrare in serata o in pomeriggio, quando al Dormitorio non si è proprio arrivati, resta la strada da vivere con un foglio in tasca che li autorizza a starci. Sono vite complesse queste ma sono vite di uomini e donne che seppur vulnerabili dimostrano sempre grande resilienza nell’affrontare anche questo momento con forza e resistenza, e dimostrano tanta dignità quando, se sono sfortunati, passando sotto ad un balcone, invece di una canzone intonata, si beccano un’arancia o dell’acqua come se fossero, a prescindere, portatori di chissà quale virus. Sono, ripeto, uomini e donne vulnerabili e resilienti.

A noi operatori spetta il compito e la responsabilità di informare, accogliere, sostenere e garantire il loro benessere psicofisico; alle istituzioni quello di ideare, progettare strategie di sopravvivenza per gli ospiti e per i servizi; al cittadino comune, il compito più “duro”: quello di “ad un metro di distanza “ tendere una mano! Per qualsiasi informazione rivolgersi al numero 081262063 dal lunedì al venerdi dalle 9 alle 18.

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giovedì, 26 Marzo 2020 - 13:25
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