Coronavirus, dopo le polemiche arrivano i braccialetti elettronici per i domiciliari ai detenuti: «Disponibili 5mila pezzi»

Carcere Poggioreale
Il carcere di Poggioreale

Dopo le polemiche dei giorni scorsi sulla carenza dei ‘braccialetti elettronici’ che costituiscono il presupposto indispensabile per fare scattare il piano di concessione della detenzione domiciliare a chi (salvo precisi casi) deve scontare un residuo pena inferiore ai 18 mesi, arriva la comunicazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria sulla dotazione dei dispositivi di controllo a distanza.

Sono 5mila i braccialetti elettronici da oggi a disposizione: lo si legge in un provvedimento del capo del dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria, d’intesa con il capo della Polizia, che attua il decreto ‘Cura Italia’. «Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza rende disponibili complessivi 5.000 apparecchi” di cui 920 alla data della firma del documento, siglato venerdì scorso», è quanto scritto.

Il Dipartimento amministrazione penitenziaria si occuperà inoltre del «costante monitoraggio delle esigenze conseguenti all’adozione dei provvedimenti resi dall’Autorità giudiziaria». Il decreto interdipartimentale, nelle sue premesse, indica che «dovrà essere periodicamente aggiornato, in relazione all’eventuale disponibilità di ulteriori strumenti di controllo».

Ad oggi – in base ai numeri enunciati dal ministro Bonafede durante il Question Time alla Camera dei Deputati – i detenuti andati in detenzione domiciliari previa applicazione del braccialetto elettronico sono stati solo 50. Un numero davvero esiguo.

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lunedì, 30 Marzo 2020 - 13:48
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