Pizza a domicilio in Campania, De Luca non cede a Sorbillo e Salvini: «Resistiamo alle pressioni, bisogna fare gli uomini»


Niente pizza per i campani. Le consegne a domicilio, che diversi siti online – in mattinata – hanno annunciato come imminenti, non ci saranno. Non per il momento. Vincenzo De Luca congela con piglio deciso le rimostranze arrivate negli ultimi giorni dal noto pizzaiolo Gino Sorbillo e poi cavalcate dal leghista Matteo Salvini, che trova il tempo di occuparsi della ‘sospensione’ dell’attività dei pizzaioli in Campania ma non di concentrarsi sulla gestione dell’emergenza sanitaria in Lombardia da parte del ‘suo’ Attilio Fontana.

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E, al tempo stesso, coglie l’occasione per marcare ancora una volta la differenza tra se stesso e il governatore della Lombardia, che da oltre un mese oscilla tra ‘non decisioni’ e decisioni contraddittorie (per dirne una: ha disposto la chiusura delle librerie e cartolibrerie invocando misure di rigore e ora preme per riaprire tutto a partire dal 3 maggio). «Noi siamo chiamati ad assumere decisioni responsabili non sulla base di pressioni», dice De Luca. Il riferimento al pressing che gli industriali del Nord stanno esercitando per sciogliere i cordoni del lockdown e per impedire un ritorno graduale alla normalità è evidente.

In Campania il pressing ha provato a esercitarlo Sorbillo, forte del suo nome e della sua fama, che ha contestato la decisione assunta un mese fa da De Luca (proibire le consegne a domicilio da parte di pizzerie e ristoranti) e che ha paventato la possibilità di chiudere due pizzerie a Napoli a causa del mancato incasso. Al suo disappunto si sono allineati il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, che – sparito per quasi un mese dai riflettori – è tornato in tv proprio cavalcando il caso ‘culinario’, e appunto Matteo Salvini. Ma De Luca, chiamato non a caso lo ‘sceriffo’ per il suo piglio deciso e rigido, non s’è fatto minimante scalfire dalle critiche, pur nella consapevolezza che il suo lockdown ha duramente colpito un settore centrale tra le attività economiche di Napoli e della Campania tutta.

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Anzi, oggi le ha usate in conferenza per rafforzare l’immagine che è riuscito a dare di se stesso in questa delicata emergenza sanitaria: l’uomo di comando che va dritto per la sua strada anche sfidando il Governo nazionale e assumendo decisioni che non hanno incontrato il favore nazional-popolare (basti ricordare alla ‘rivolta’ scatenata dal divieto di correre). «Questa è la tipica emergenza in cui si deve dimostrare di essere uomini, si deve dimostrare di fare le cose necessarie per la tutela delle famiglie e delle attività economiche, e non le cose più facili. Si deve decidere da persone responsabili e non per opportunismo», ecco perché «dobbiamo avere la forza di resistere a tutte le pressioni». Il messaggio politico è chiaro, quello a Sorbillo anche. A volerla dire tutta, la risposta al pizzaiolo è pure più articolata: De Luca, infatti, non manca di ricordare come la Regione Campania abbia messo a disposizione un bonus di 2mila euro per le pizzerie che sono rimaste chiuse, misura decisa proprio per non abbandonare nessuno.

Quindi niente pizze consegnate a domicilio. Almeno non sino a quando i dati dei contagi non indicheranno la possibilità di allentare le misure anti-Covid fin qui disposte. «Avremo tutti piacere di aprire tutti domattina, dobbiamo evitare per eccesso di fretta di aprire domani e chiudere tutto dopodomani – spiega De Luca – Se possiamo anticipare di qualche giorno la consegna a domicilio, lo faremo anche noi». Ma al momento non vi sono le condizioni. «Quando abbiamo limitato il trasporto domiciliare, è perché era complicato che il trasporto avvenisse in condizioni di sicurezza – spiega – In un comune dell’Avellinese a Lauro, abbiamo avuto tutta una famiglia che gestiva un alimentari contagiata. Abbiamo dovuto mettere in quarantena tutto il paese. E’ responsabile capire che la regione Campania è un territorio complicata. abbiamo tutta una fascia interna dove non c’è grande densità abitativa, ma poi abbia un enorme territorio con grande densità abitativa. E quindi un’ordinanza deve tenere conto di una diversa configurazione dei territori». Allora, basta usare il grimaldello delle pressioni. E per la pizza, fino a nuovo ordine, bisognerà accontentarsi di quella fatta in casa.

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venerdì, 17 Aprile 2020 - 17:11
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