Popolare di Bari, sequestrati beni per 16 milioni di euro a 3 ex dirigenti dell’istituto di credito

banca popolare di bari
Una filiale della Banca Popolare di Bari

Un sequestro di beni per 16 milioni di euro è stato disposto dalla magistratura nei confronti dell’ex codirettore della Banca Popolare di Bari Gianluca Jacobini, e dei responsabili dell’Interna Audit e della Direzione Business dell’Istituto Giuseppe Marella e Nicola Loperfido. L’accusa nei loro confronti è di ostacolo alla vigilanza, nell’ambito dell’inchiesta sulla banca commissariata dal 2019. Sotto indagine anche Banca popolare per responsabilità amministrativa dell’ente.

Le indagini, coordinare dal procuratore aggiunto di Bari Roberto Rossi coi sostituti Savina Toscani e Federico Perrone Capano, riguarda la presunta concessione, da parte degli indagati, di finanziamenti ad alcuni clienti della banca, prevalentemente grossi gruppi imprenditoriali, «direttamente o indirettamente utilizzati per l’acquisto di azioni proprie, complessivamente incidenti sui fondi propri della banca, in negativo, per 48,9 milioni di euro».

Nel bilancio e nel patrimonio di vigilanza, che garantisce la solidità della banca, non avrebbero però – secondo l’accusa – dovuto inserire il valore di queste azioni perché, non si tratta di soldi nuovi ma di fondi della banca stessa. Invece, affermano gli inquirenti,  lo avrebbero fatto, nascondendolo a Bankitalia e cioè comunicando, per il quarto trimestre del 2015, un ammontare dei fondi della Popolare di  «non corrispondente al vero», «sovrastimato».

Jacobini e Marella sono indagati anche nell’inchiesta per falso in bilancio e falso in prospetto che il 31 gennaio scorso ha portato all’arresto degli ex amministratori della banca, tra i quali Gianluca Jacobini e suo padre Marco, ex presidente, entrambi tuttora agli arresti domiciliari.

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giovedì, 30 Aprile 2020 - 09:47
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