Campania, ecco i sindaci che tengono chiuse le scuole nonostante De Luca: c’è il sindaco del feudo grillino di Pomigliano

Gianluca Del Mastro, eletto sindaco a Pomigliano

E’ caos in Campania dopo l’ordinanza con cui la regione ha disposto la riapertura delle scuole dell’infanzia e delle prime elementari a partire da domani, martedì 25 novembre. Dopo la guerra a colpi di ricorsi al Tar  contro l’ordinanza di chiusura ‘vinta’ dalla Regione, ora arrivano le ordinanze di alcuni Comuni che, non convinti dell’esistenza delle condizioni per riaprire, bloccano il rientro in classe dei più piccoli con provvedimenti sindacali. Come abbiamo anticipato ieri, a Torre Annunziata il primo cittadino Vincenzo Ascione ha firmato un’ordinanza con la quale stabilisce «la sospensione dell’attività didattica in presenza dei servizi per l’infanzia (sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni) e delle prime classi della scuola primaria, dal 24 al 30 novembre 2020, sull’intero territorio comunale». Vediamo cosa accadrà in altri Comuni di grandi dimensioni.

A Pomigliano chiusura fino al 7 dicembre
Il caso più politicamente significativo però riguarda Pomigliano, Comune guidato da Giuseppe Del Mastro, docente universitario scelto dall’alleanza Pd-Movimento Cinque Stelle che blocca la riapertura fino al 7 dicembre. Una decisione in netta antitesi con la battaglia ingaggiata dal ministro pentastellato Lucia Azzolina, che preme per la riapertura tout court delle scuole. «Domani mattina (oggi ndr) – ha scritto Del Mastro – firmerò un’ordinanza in virtù della quale le attività didattiche in presenza saranno sospese fino al 7 dicembre. Potranno proseguire le attività in presenza già in essere rivolte agli allievi disabili o BES. I dati recenti, il decreto nazionale e l’indirizzo regionale (che coinvolge i sindaci nella decisione finale sull’apertura) mi spingono a evitare ogni rischio per la salute pubblica, pur essendo chiara la grande capacità e professionalità dei dirigenti, dei docenti e di tutti gli operatori di lavorare in sicurezza e nel rispetto delle norme vigenti».

Leggi anche / Impianti sciistici chiusi, scuole aperte e nuove regole su negozi e coprifuoco: prende forma il primo Natale col Covid

Napoli attende i dati dello screening in città
Ma anche a Napoli il ritorno in aula potrebbe essere bloccato. Al momento il Comune non ha intenzione di emanare provvedimenti più restrittivi rispetto all’ordinanza dell’Unità di crisi della Regione ma la decisione definitiva è sottoposta alla ricezione e alla lettura dell’ordinanza regionale e alla presa visione degli esiti dello screening con riferimento alla situazione cittadina. «Siamo contenti che il presidente della Regione e l’Unità di crisi abbiano in qualche modo cambiato idea sulla pericolosità delle scuole che non sono più ritenute un contesto pericoloso a seguito dello screening condotto – ha dichiarato all’agenzia Ansa Annamaria Palmieri, assessore comunale all’Istruzione – pertanto se la Regione è favorevole alla riapertura sulla base di dati confortanti, noi siamo contenti che sia venuta su una posizione che questa amministrazione ha sempre avuto: le scuole non sono luogo di contagio». L’amministrazione partenopea chiede in particolare di potere avere visione delle risultanze dello screening che è stato effettuato sul territorio di Napoli, quartiere per quartiere, così da valutare decisioni ad hoc a seconda dei casi.

Scuole chiuse anche a San Giorgio a Cremano
Per quanto riguarda la provincia, il sindaco di San Giorgio a Cremano Giorgio Zinno ha ribadito che resteranno chiusi mercoledì 25 novembre tutti gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado «fatto salvo quanto previsto per i progetti già attivati in favore di minori diversamente abili».  Per il primo cittadino non ci sono le condizioni per riaprire le scuole e ha scelto Facebook per informare i cittadini: «Vi preannuncio – ha scritto –  che, non appena sarà pubblicata la nuova ordinanza annunciata dal governatore ne firmerò una per mantenere chiuse le scuole nella nostra città, dove i dati epidemiologici suggeriscono di non ampliare le occasioni di contagio. Mercoledì, dunque, resteranno chiusi tutti gli asili nido e le scuole di ogni ordine e grado, fatto salvo quanto previsto per i progetti già attivati in favore di minori diversamente abili. Eccettuati gli asili nido, dunque, le attività scolastiche proseguiranno in modalità a distanza, così come è stato nelle ultime settimane. E’ una scelta difficile, perché il diritto all’istruzione è sacro ma lo è ancor di più il diritto alla salute».

Area flegrea: a Pozzuoli riapertura il 30 novembre, a Bacoli fino al 5 dicembre
Anche a Pozzuoli e Bacoli scuole chiuse. «In considerazione del quadro epidemiologico rilevato sul territorio e del numero dei positivi al covid-19 che continua a crescere – ha scritto il sindaco puteolano Vincenzo Figliolia –  ho disposto che, a far data da domani e fino al 29 novembre, nelle scuole dell’infanzia e in quelle primarie, oltre che nelle prime classi delle scuole medie, resta sospesa la didattica in presenza, tranne che per gli alunni con bisogni educativi speciali e/o con disabilità, previa valutazione da parte dei dirigenti scolastici». Josi della Ragione (Bacoli) blocca la riapertura invece «fino a quando resteremo “zona rossa” e, comunque, fino a quando non calerà la curva dei contagi».

Stop anche a Giugliano
A Giugliano il sindaco Nicola Pirozzi conferma la chiusura delle scuole fino al 4 dicembre. «In base ad una mia ordinanza da domani e fino al 4 dicembre a Giugliano le attività in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado resteranno sospese – ha scritto Pirozzi –  Si proseguirà dunque con la Didattica A Distanza. L’ordinanza in oggetto non trova applicazione per le attività didattiche destinate agli alunni con bisogni educativi speciali (Bes), con disabilità ovvero con disturbi dello spettro autistico in cui lo svolgimento dell’attività in presenza è sempre consentita, previa autonoma valutazione delle specifiche condizioni di contesto da parte dei dirigenti scolastici».

Anche sulle isole niente ritorno in classe
Anche i Comuni delle isole bloccano il rientro in classe dei più piccoli: Forio, Ischia e da ultimo Lacco Ameno hanno deciso di emettere un’ordinanza con la quale si sospendono gli effetti del provvedimento disposto dal governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca. L’ultimo a decidere, in ordine di tempo, è stato Giacomo Pascale: l’attività scolastica della scuola materna e della prima classe elementare resta sospesa «per tutelare i bambini, il personale scolastico e gli anziani». Il sindaco sottolinea che assume la decisione conoscendo il valore della socializzazione scolastica e dell’apprendimento in presenza ma consapevole pure dei rischi legati al Covid, che ha già colpito la sua famiglia e rendendo noto che un altro suo stretto familiare e’ stato contagiato dal Coronavirus e si trova in isolamento. 

Caserta e provincia: stop al rientro dei più piccoli
Poi ci sono i sindaci del Casertano. Dopo il Comune di Aversa, anche Caserta fa slittare la riapertura delle scuole pubbliche e private comprese quelle riaperte da De Luca; il sindaco di Caserta Carlo Marino ha disposto con ordinanza la proroga della chiusura fino al 6 dicembre, quando dovrebbe essere completata l’attività di screening al personale ad alunni e familiari. Hanno firmato ordinanza di proroga della chiusura anche i sindaci dei comuni di Santa Maria Capua Vetere, Mondragone, Castel Volturno, Cellole, San Marco Evangelista,  Santa Maria a Vico, San Felice a Cancello, Cervino, Arienzo, Casal di Principe, San Cipriano, Casapesenna, Villa Literno, Villa di Briano, Trentola Ducenta, San Marcellino, Frignano, Sant’Arpino, Parete, Cesa, Casaluce, Gricignano, Succivo, Piedimonte Matese,  Alife, Alvignano, Baia e Latina, Dragoni, Caiazzo, Riardo, Recale, Portico di Caserta, Castel Morrone, Bellona, Casapulla, San Prisco, Macerata Campania, Pietramela.
—- Articolo di aggiornamento: Scuola, a Ercolano il sindaco di Iv si smarca da Renzi: i bimbi non tornano in classe. Aule vuote anche a Portici

Leggi anche:
– Scommesse illegali tra Napoli e Palermo: 15 arresti della Finanza. Il business fruttava 2,5 milioni di euro al mese
– Bonus di Natale di 150 euro per chi paga col bancomat. Sommando tutti i rimborsi si può arrivare a 3450 euro: ecco come
– Impianti sciistici chiusi, scuole aperte e nuove regole su negozi e coprifuoco: prende forma il primo Natale col Covid
– Decreto Ristori quater, indennizzi e tasse sospese per aziende e partite Iva escluse durante la fase 1: il piano del Governo
– Furto di auto di lusso, 7 arresti nel Vesuviano: in un video la tecnica dei malviventi per rubare una Maserati

martedì, 24 Novembre 2020 - 10:24
© RIPRODUZIONE RISERVATA