«La delibera dehors è un disastro»: a Napoli associazioni e opposizioni unite per impugnare la delibera di giunta

Conferenza dehors Napoli
La conferenza stampa svoltasi il 31 luglio nella sala Nugnes del consiglio comunale di Napoli.
di Tina Raucci

Revocare immediatamente il piano per i dehors dei pubblici esercizi (che, peraltro, abbraccia soltanto quattro macro-aree della città) o prepararsi ad un contenzioso giudiziario. L’associazione ‘Insieme per Napoli’, Forza Italia e Partito democratico fanno quadrato e, il 31 luglio, convocano una conferenza stampa, nella sala Nugnes del Consiglio comunale di Napoli in via Verdi, per spiegare il perché la delibera adottata dalla giunta di Luigi de Magistris lo scorso 10 maggio va immediatamente revocata o quantomeno modificata. «La Camera di Commercio ha bloccato i finanziamenti per il progetto, non essendo completo», rileva l’avvocato Gaetano Brancaccio, responsabile dell’associazione ‘Insieme per Napoli’. «Questa delibera regola pochissime strade, non si tratta di un piano ma crea discriminazione e concorrenza sleale tra gli operatori commerciali. I pochi fortunati avranno la possibilità di investire ed occupare suolo pubblico, mentre gli altri saranno ancora più vessati» ha dichiarato Brancaccio.

«Le attività commerciali vanno incentivate e trattate alla pari. Invece l’Amministrazione continua a creare discriminazioni: per esempio nel centro storico si dà la possibilità ad una Srl e a pochi altri di allargare il marciapiede di 8 metri, installando tavolini e occupando suolo pubblico. Invece il resto della città è nel caos totale», argomenta Brancaccio. La sua posizione è chiara anche su altri fronti: «Lo studio dell’università non è altro che un catalogo di arredi, che non tiene conto delle esigenze e della vita delle imprese. Ma la stessa Soprintendenza a volte ci lascia perplessi: si sofferma sui 10 centimetri in più di un ombrellone, mentre consente l’installazione dell’enorme “fungo pubblicitario” in via Marina. Anche su questo faremo battaglia», assicura l’avvocato. La delibera della giunta de Magistris prende in esame solo 4 macro-ambiti del comune di Napoli: centro storico, ambito piazza Dante – via Toledo, via Foria e zona circostante e, per finire, il tratto urbano Chiaia – San Ferdinando.

«Bisogna capire come e su quali parametri è avvenuta la ricognizione territoriale. Perché l’Amministrazione si è concentrata solo su queste zone che, seppur di rilievo, rappresentano solo il 30% della città?», incalza Diego Venanzoni, consigliere comunale del Pd. «Risulta anche sconcertante che, all’interno delle stesse aree, il provvedimento non prende in considerazione nemmeno tutti i locali ed attività commerciali. Capisco che la Camera di Commercio si sia dileguata da questa situazione di imbarazzo. Ma non è detto che bisogna sempre rivolgersi a strutture esterne. “Non completo il piano se la Camera di Commercio non finanzia” è l’ulteriore forma di cultura dell’alibi a cui l’Amministrazione ci ha abituati», prosegue l’esponente dell’opposizione.

Presente alla conferenza stampa anche l’onorevole di Forza Italia Severino Nappi: «Il sindaco è totalmente concentrato sul suo futuro politico e personale, le sue giornate sono scandite da impegni a carattere elettoralistico. La città può aspettare ancora un anno e mezzo, mentre de Magistri trovi un impiego? Quando “Insieme per Napoli” e un pool di professionisti si mettono insieme per supplire alla totale inefficienza delle istituzioni, si è di fronte ad un corto circuito». «Oltre l’incapacità, c’è anche la capacità del sindaco a gestire le cose in maniera clientelare e parentale. O non si fa, o si fa male solo a vantaggio di parenti ed amici della sua cerchia stretta», attacca senza mezzi termini Nappi.

Una denuncia forte fa eco tra le mura di sala Nugnes: «In seguito alle linee guida della delibera risultano improvvisamente abusivi 900 commercianti, senza aver modo e tempo di regolarizzare. I vigili sono già andati presso alcune attività, abbiamo fatto i salti mortali per non far mettere i sigilli. Ma era anche prevedibile, dato che l’Amministrazione non ha mai instaurato dialogo con i commercianti», dichiara Enzo Perrotta, presidente del Centro Commerciale Vomero e Confimprese. La vicenda è destinata a proseguire: «Siamo pronti a correre ai ripari e impugneremo la delibera con ricorso al Tar», conclude Perrotta.

domenica, 4 Agosto 2019 - 11:54
© RIPRODUZIONE RISERVATA