Campania, lo shopping ai tempi del Covid-19: guanti e mascherine per toccare vestiti e scarpe | Le nuove regole

napoli via toledo
Napoli, via Toledo

Dopo due mesi di lockdown le città tornano lentamente a rivivere. A Napoli alle 8.30 al corso Umberto I, due chilometri di negozi di abbigliamento e di scarpe che da piazza Garibaldi si tuffano in piazza Borsa, le prime saracinesche alzate con commercianti impegnati a sistemare le vetrine e pronti ad accogliere i primi clienti. Ma come sarà da oggi fare shopping nei negozi e nei centri commerciali? Soprattutto sarà possibile provare vestiti e scarpe senza timori?

Ieri sera, intorno alle dieci, il presidente della Regione Campania ha dato il via libera alla maxi-ordinanza che disciplina le riaperture dei negozi al dettaglio, nonché della ristorazione e dei bar, stabilendo precise linee guida per ogni settore. Andiamo, quindi, a guardare nel dettaglio le indicazioni che riguardano i negozi al dettaglio e anche i centri commerciali, incubatori di tanti piccoli negozi. Indicazioni che in buona sostanza ricalcano le linee guida diramate a livello nazionale.

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Anzitutto nei centri commerciali, così come nei supermercati, potrà essere rilevata la temperatura corporea e in caso di temperatura superiore a 37,5° C l’accesso sarà proibito: questa misura però è facoltativa. A ogni negozio, invece, è demandata la responsabilità del ‘flusso’ interno dei clienti: in base alla metratura dell’attività, i titolari dovranno assicurarsi che vi sia il «mantenimento di almeno un metro di separazione tra i clienti». Ciò significa che personale addetto dovrà regolamentare l’ingresso ai locali. Non solo, come emerge dall’ordinanza al personale addetto spetterà evitare «assembramenti interni e in corrispondenza dell’ingresso verificando che i clienti indossino le mascherine». La maggiore attenzione è imposta ai negozi più piccoli che hanno un solo ingresso: occorrerà infatti fare molta attenzione nel flusso in entrata e in uscita, mentre i negozi più grandi – così come previsto dalle linee guida nazionali – potranno optare per percorsi differenziati in ingresso e in uscita. Massima attenzione anche per regolare l’afflusso alla casa e ai camerini.

Inoltre si dovrà garantire «un’ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e degli operatori».

Non solo: è obbligatorio mettere «a disposizione della clientela guanti monouso da utilizzare obbligatoriamente per scegliere in autonomia, toccandola, la merce». Così come è obbligatorio per clienti l’uso della mascherina, obbligo che vale per tutti i lavoratori delle attività. Per quanto riguarda i dispositivi di protezione dei dipendenti e degli addetti di pulizia (questi ultimi devono indossare anche quanti in lattice, occhiali/visiere), è obbligo dell’azienda fornirli.

L’addetto alla vendita, inoltre, deve procedere ad una frequente igiene delle mani con soluzioni idro-alcoliche (prima e dopo ogni servizio reso al cliente). Quanto alla postazione della cassa, essa può essere dotata di barriere fisica o in alternativa il personale deve indossare la mascherina e avere a disposizione gel igienizzante per le mani. In ogni caso, favorire modalità di pagamento elettroniche. Queste indicazioni sulla gestione della postazione della cassa riguardano, ovviamente, non solo i negozi al dettaglio, ma tutte le attività. Sempre sul fronte della pulizia, bisognerà provvedere alla costante igienizzazione delle postazioni e strumenti di lavoro, tastiere, mouse, touch screen, dei camerini e degli oggetti che vengono a contatto con i clienti, ove possibile con prodotti usa e getta. Dove possibile favorire il ricambio d’aria negli ambienti esterni ed escludere, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria.

Infine, l’ultimo punto, quello più ‘sensibile’ sia per i clienti che per i negozianti: la possibilità di provare i vestiti. Dopo alcune indiscrezioni dei giorni scorsi secondo le quali non era possibile indossare gli abiti, viene chiarito – anche da Federmoda – che è possibile provare i vestiti, sempre che però i titolari degli esercizi commerciali siano nelle condizioni di potere sanificare gli abiti. Ma i clienti dovranno farlo indossando in camerino guanti e mascherina. 

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lunedì, 18 Maggio 2020 - 10:48
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