Furti in appartamento 12 arresti a Napoli L’euforia della moglie di un ladro: «In 3 mesi ha guadagnato 280mila euro»

Carabinieri

«Mio marito è un ladro bravissimo, in soli tre mesi e riuscito a guadagnare 280mila euro». Così si vantava al telefono con amici la moglie di uno dei componenti di una banda specializzata in furti in abitazione nel Casertano e provenienti dal Rione Traiano e dal quartiere Pianura a Napoli.

E’ quanto emerge dall’ordinanza a firma del gip di Santa Maria Capua Vetere, Ivana Salvatore, che ha emesso 12 misure di custodia cautelare, di cui 6 in carcere e 6 ai domiciliari con braccialetto elettronico. A 8 indagati è stato contestato anche il reato associativo. Indagato a piede libero, invece, il ricettatore, l’uomo al quale si rivolgevano i componenti della banda per smerciare la refurtiva. Per lui sarà il gip di Napoli a decidere se emettere una misura restrittiva. Tra gli arrestati anche due donne, mogli di due componenti della banda. Tra i destinatari della misura anche Cristian Pengue, Salvatore Salvati e Pasquale Attanasio, i tre ladri arrestati lo scorso 6 novembre, quando nel corso dell’inseguimento perse la vita il vice brigadiere Emanuele Reali, 34 anni, travolto da un treno a Caserta.

Dalle indagini è emerso che gli indagati erano dei veri e propri specializzati in furti in abitazione, riuscendo perfino ad aprire le porte con cilindro europeo. Il modus operandi era sempre lo stesso: prendevano di mira abitazioni e agivano in orari diurni, si muovevano sempre in 4 o 5 e con tre macchine. Se intercettati dalle forze dell’ordine, abbandonavano una delle auto e scappavano a piedi nascondendosi nelle campagne per poi farsi venire a recuperare dalle mogli o dai ‘pali’. Dalle abitazioni oltre a oggetti di valore e soldi prendevano tutto ciò che potevano portare via, perfino elettrodomestici. L’indagine è partita lo scorso 13 luglio, quando la banda tentò di commettere un furto in un’abitazione a Caserta. Intercettati, i ladri abbandonarono una delle auto usate. Ed è grazie a una di queste vetture che i carabinieri sono riusciti a intercettare l’intera banda. Di una delle auto abbandonate, infatti, venne denunciato il furto dopo mezz’ora a Napoli. Dalle verifiche, risultò che era intestata a una donna, parente di uno degli indagati già conosciuto alle forze dell’ordine. Le fu riconsegnata l’auto, ma da quel momento fu monitorata fino ad arrivare all’identificazione di tutti i componenti.

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giovedì, 17 Gennaio 2019 - 12:14
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