Lavoro interinale, Alma sotto inchiesta Frode da 70 milioni, ci sono 27 indagati: 3 in carcere, ai domiciliari consulenti fiscali

Guardia di Finanza
di Federico Felici

Una frode fiscale da 70 milioni di euro che ruota attorno alla società di lavoro interinale ‘Alma’, 27 persone indagate tra le quali spiccano imprenditori e tre consulenti fiscali e del lavoro, e un sequestro (per equivalente) di beni patrimoniali. Sono i numeri dell’inchiesta coordinata dalla procura della Repubblica di Napoli e coordinata dalla Guardia di Finanza, nucleo di polizia economico-finanziaria, che stamattina nell’esecuzione di dieci misure cautelari a firma del gip Valentina Gallo, di cui tre in carcere e 7 ai domiciliari.

Le tre persone finite in carcere: c’è anche un ex poliziotto
titolare della squadra di Basket Alma Trieste
Tra le persone finite in carcere compare il nome di un ex poliziotto, Luigi Scavone, titolare della squadra di basket Alma Trieste di serie A1 e della scuderia motociclistica Pramac, e anche a capo del gruppo di imprese ‘Alma’. L’imprenditore abita a San Sebastiano al Vesuvio. Il carcere è stato disposto anche per l’imprenditore Francesco Barbarino e per Francesco Marconi, quest’ultimo considerato un prestanome (risulta come rappresentante legale di diritto della Alma e di altre società del gruppo beneficiarie di indebite compensazioni).

Le sette persone sottoposte ai domiciliari:
ci sono anche tre consulenti fiscali e del lavoro
Gli arresti domiciliari, invece, sono stati disposti per Carmine Franco, consulente del lavoro di Alma, abilitato all’inoltro telematico della quasi totalità degli ‘F24’ fraudolenti; Stefano Paoloni, direttore di amministrazione, finanza e controllo di Alma; Marco Erhard, collaboratore di Carmine Franco e tenutario della contabilità delle società ‘cartiere’; Edoardo Rinaldi, amministratore delle società ‘cartiere’ e anche lui indicato come prestanome; Fiorinda Granozio, ritenta un prestanome e amministratore di società beneficiarie di indebite compensazioni; Francesco Almanza, consulente fiscale e responsabile dell’inoltro telematico delle dichiarazioni Iva delle ‘cartiere’; Pietro Di Monda, consulente fiscale del lavoro, responsabile dell’inoltro telematico delle dichiarazioni Iva delle ‘cartiere’ e degli F24 fraudolenti.

Il meccanismo della frode fiscale
Secondo l’impostazione accusatoria, la frode fiscale si sarebbe consumata non pagando le imposte, i contributi previdenziali e assistenziali dei dipendenti attraverso una compensazione con crediti tributari fittizi. Tre erano le fasi per la realizzazione della frode. Il primo step prevedeva la costituzione di società ‘cartiere’ (prive di strutture operative e/o mezzi imprenditoriali adeguati) che formalmente erano estranee al gruppo ma di fatto riconducibili agli indagati: queste società creavano un credito Iva inesistente, mediante false fatturazioni. Successivamente tal credito veniva ceduto alle compagni operative del gruppo con un contratto di ‘accollo’, solo formalmente ineccepibile, nel quale il fittizio credito Iva veniva certificato dai consulenti fiscali compiacenti. Infine le imprese del gruppo ‘Alma’ azzeravano i loro carichi tributari e contributivi utilizzando in compensazione il falso credito Iva acquisito attraverso gli atti di accollo. Le società legate al gruppo Alma sono state quantificate nel numero di 30, con 17mila dipendenti e un fatturato di circa 400 milioni per il solo anno 2017. Il fulcro di questo gruppo societario, secondo la procura, sarebbe la holding ‘Altea srl’. La procura parla di «un sistema particolarmente insidioso» che «ha garantito l’occupazione di segmenti di mercato sempre più ampi». Basti pensare che, sottolinea la procura, il gruppo ha potuto «realizzare importanti partnership con i primari gruppi imprenditoriali nazionali della grande distribuzione». Tutto a discapito della «libera concorrenza con gli altri operatori economico del settori».

Il sequestro di quote societarie, conti correnti, auto e ville:
operazione della Finanza in tutta Italia
Il gip Valentina Gallo ha disposto un sequestro di beni per equivalente a carico dei 27 indagato: in queste ore i finanzieri stanno reperendo disponibilità finanziari sui conti bancari di società e indagati; sono in corso sequestro di immobili anche di pregio nelle province di Bergamo, Salerno, Cagliari, Reggio Emilia, Napoli, Caserta; sotto chiave anche due ville ubicate a Capri e Sperlonga, nonché quote societarie e autovettura di grossa cilindrata. (Leggi anche l’approfondimento: «Indagine a Dubai sui fondi neri di Scavone: pronto a partire per la città degli Emirati Arabi con 200mila euro nello zaino. L’uomo regalò un padiglione al Secondo Policlinico per lo studio delle malattie rare nei bambini»)

Leggi anche:
– 
Inchiesta insabbiata su una clinica, imputazione coatta per un magistrato. Abate accusato di abuso d’ufficio: era pm a Varese all’epoca dei fatti, ora è in servizio a Como
– L’incubo di una 19enne a Catania: violentata dal branco conosciuto al bar, acquisito un video girato da un indagato
– Prende a calci l’ex compagna incinta, 34enne finisce in prigione: è un ex pugile. Le botte davanti alla figlia di 10 anni
– L’omicidio di Nicoletta Indelicato | Il forte abbraccio di Marsala a Nicoletta. L’omelia del Vescovo: «Uccisa da mano violenta e mente mossa da feroce follia»
– Battisti confessa ai pm i 4 omicidi: «All’epoca pensavamo fosse una guerra giusta, adesso chiedo scusa»
– Napoli, processo sul sangue infetto: assolti Poggiolini e gli altri imputati. L’inutile attesa durata 13 anni
Anziana trovata morta e imbavagliata nel suo letto, l’ipotesi è di rapina finita male
– Banda rapinava supermercati e studi legali nel Napoletano, arrestate 3 persone. In semilibertà, la sera tornava in cella
– Picchia e minaccia la moglie con un fucile, nel Casertano con un arsenale in casa
– Blitz in casa del nipote del boss Amato: sequestrati Rolex e 75mila euro | Video
– La Basilicata volta le spalle alla sinistra: vince il centrodestra con Vito Bardi, un’altra disfatta per i Cinque Stelle

martedì, 26 Marzo 2019 - 13:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA