Turnover all’Anm, la presidenza va a Mi:
i candidati in campo per la guida del parlamentino, si decide il 6 aprile

Francesco Minisci, presidente dell'Associazione nazionale magistrati

Turnover ai vertici dell’Associazione nazionale magistrati. Il 6 aprile il ‘parlamentino’ di giudici e pm sceglierà il nuovo presidente, alla luce della rotazione delle cariche stabilita nel 2016. La guida dell’Anm, per la durata di un anno, toccherà a Magistratura indipendente, la corrente più antica e più conservatrice. I nomi circolati in queste ultime settimane per l’incarico di presidente sono quelli di Pasquale Grasso, giudice a Genova; Stefano Buccini, pm a Venezia; e Liana Esposito, pm della Dda Napoli. Il ruolo di segretario spetta invece a un esponente di Unicost, mentre per Area, il gruppo delle toghe progressiste, e’ prevista la vicepresidenza. Ad eleggere la nuova Giunta saranno i componenti del Comitato direttivo centrale, che tra un anno concluderanno il loro mandato quadriennale.

Attualmente il presidente dell’Associazione nazionale magistrati è Francesco Minisci di Unicost, in sella dal maggio dello scorso (leggi anche il servizio sul discorso di insediamento). Quarantanove anni, Minisci è pubblico ministero a Roma e vanta trascorsi lavorativi in Calabria: nell’arco della sua carriera si è occupato di importanti inchieste sulla criminalità organizzata, in particolare sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta, ma anche delle inchieste sull’anarco-insurrezionalismo e sull’antagonismo sociale. Minisci subentrò ad Eugenio Albamonte (Area). Prima ancora a reggere l’Anm è stato Piercamillo Davigo (leader di Autonomia & Indipendenza), il vincitore delle elezioni del 2016 per il rinnovo dell’Associazione nazionale magistrati.

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venerdì, 29 Marzo 2019 - 14:39
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