Diede fuoco all’ex, accusato nel processo per stalking si difende: «Non l’ho mai perseguitata, la trattavo da principessa»

Tribunale

«Non l’ho mai perseguitata e non le ho mai dato un pugno. La nostra relazione si trascinava tra alti e bassi, ma la trattavo come una principessa». Così Mario D’Uonno, al processo che lo vede imputato per stalking nei confronti di Simona Rocca, la donna a cui lo scorso 4 febbraio diede fuoco procurandole gravi lesioni. L’uomo, a pochi centimetri da Simona Rocca e circondato dalla polizia penitenziaria, ha deciso di avvalersi delle dichiarazioni spontanee.

«Non ho mai perseguitato Simona – ha sostenuto -; anzi, da quando mi ha denunciato per stalking, non l’ho mai più chiamata e me ne sono andato via da Vercelli. Ho voluto evitare di incontrarla, tant’è che un giorno l’ho vista entrare in un locale in cui mi trovato anch’io, e me ne sono andato». Per l’aggressione del 4 febbraio, l’uomo è accusato in un altro processo per tentato omicidio.

In aula è stata anche ascoltata un’amica intima della 41enne: «Vedevo Simona preoccupata e impaurita per ciò che le accadeva – ha detto -. Spesso la accompagnavo a casa». L’amica ha raccontato anche due episodi in cui D’Uonno si è presentato arrabbiato nel negozio in cui Simona lavorava, e un altro nel quale il 50enne era comparso sotto casa della donna. «Voleva parlarle insistentemente», ha proseguito. Prossima udienza il 7 ottobre.

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lunedì, 23 Settembre 2019 - 21:00
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