Diffamazione, Salvini in Tribunale contro don Giorgio: il leader della Lega si presenta dopo diverse assenze

Matteo Salvini (foto Kontrolab)

«E’ giustizia questa?». Don Giorgio De Capitani è arrabbiato. Il processo che lo vede imputato per diffamazione nei confronti dell’ex ministro dell’Interno è stato rinviato. Ancora. Va avanti così da due anni. Buona parte dei rinvii sono stati determinati dall’assenza della parte offesa, ossia Salvini, il politico che, quando era al governo, chiedeva una riforma che abbattesse i tempi dei processi, quei tempi invece che, nel caso specifico, egli stesso ha contribuito a dilatare non presentandosi in aula.

Oggi Salvini si è presentato in Tribunale, accolto dalla senatrice Antonella Faggi, l’onorevole Paolo Roberto Ferrari di Oggiono e l’ex consigliere regionale Giulio De Capitani. A non essersi presentato, invece, è stato un teste. Di qui il rinvio all’11 novembre.
«Ho ottant’anni, sono malato e questa settimana mi debbono operare. Faccio fatica – dice don Giorgio – è da due anni che vengo in Tribunale e viene sempre rinviato tutto perché lui (Salvini ndr) non viene e oggi si rinvia ancora perché manca un teste». Quindi in maniera polemica, chiede: «E’ giustizia questa?». Don Giorgio è finito sotto processo per quattro scritti pubblicati sul suo blog il 4 e il 26 marzo 205 e il 4 ottobre dello stesso anno, oltre a un video. In quest’ultimo don Giorgio diceva: «Se come dice Salvini bisogna difendersi dai ladri, uccidendoli, siccome lui è il più grande ladro della storia della democrazia, perché non ucciderlo».

Salvini, anche oggi in Tribunale, ha duramente criticato don Giorgio: «Siamo in Italia e mi rivolgo alla giustizia italiana, poi c’è la giustizia divina e il Signore giudicherà tutti e anche me che sono un peccatore. Domenica costui porta la parola del Signore e non penso che il Signore sia fiero di avere come portavoce uno come don Giorgio. Accetto critiche e insulti da tutti, ma non da un prete». Poi Salvini ha rivolto una stoccata anche alla Chiesa: «Mi stupisce che nessuno all’interno della chiesa abbia preso provvedimenti». Salvini ha lasciato l’aula prima dell’interrogatorio di don Giorgio: «Mi aspettano a Genova – ha risposto a chi gli ha chiesto del perché del frettoloso allentamento – Questo non è il modo di impegnare le aule di giustizia».

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lunedì, 23 Settembre 2019 - 15:45
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