Camorra, processo sull’omicidio Balestrieri: chiesti 4 ergastoli per i ‘Pesce-Marfella’ e 12 anni per i due pentiti

Bossolo

Quattro richieste di ergastolo e due richieste di condanna a 12 anni di reclusione: sono le conclusioni del pubblico ministero antimafia Francesco De Falco al processo sull’omicidio di Francesco Balestrieri, ammazzato a Pianura (quartiere della periferia occidentale di Napoli) il 10 aprile del 2014.

Il carcere a vita è stato proposto per il boss Salvatore Marfella, per Giuseppe Foglia, per Emanuele Bracale e per Lorenzo Carrillo. Dodici anni di reclusione, invece, sono stati invocati per il boss pentito Pasquale Pesce e per il pentito Raffaele Dello Iacolo: il pm ha chiesto che a entrambi vengano riconosciute le attenuanti previste per la collaborazione con la giustizia. La requisitoria, tenutasi ieri lunedì 21 ottobre, cade nel processo che si sta definendo con la modalità del rito abbreviato. Tutti gli imputati rispondono di omicidio con le aggravanti della premeditazione, dell’uso illegale di armi e della matrice camorristica. L’inchiesta poggia sulle dichiarazioni dei pentiti, in particolare Pesce e Dello Iacolo. Sulla scorta dei loro racconti, la procura ha definito i ruoli che ciascun imputato avrebbe avuto nel delitto: Pesce e Marfella vengono indicati come mandanti, mentre Foglia e Bracale sono ritenuti i componendi del gruppo di fuoco.

Quanto al movente, la procura ritiene che Balestrieri venne ammazzato perché chiedeva il pizzo ai commercianti della zona di Pianura senza l’autorizzazione dei Marfella. Si torna in aula a metà novembre per la conclusione delle discussioni della difesa e per la sentenza che sarà emessa dal giudice per le indagini preliminari Linda Comella del Tribunale di Napoli.

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martedì, 22 Ottobre 2019 - 21:07
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