La Manovra passa al Senato, testo ‘blindato’ per l’approvazione finale: bagarre sulla cannabis e il M5S si spacca

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Il Senato della Repubblica

Con 166 sì e 120 no la legge di Bilancio passa al Senato. Il testo, stralciato di quindici norme (tra cui quella sulla vendita legale della cannabis light) deve ora arrivare così com’è, senza correzioni, alla Camera dei Deputati affinché possa essere approvato entro Natale. Questa manovra ‘costa’ all’Italia, secondo gli ultimi calcoli che devono però essere ancora aggiornati, 32 miliardi di euro.

Tra i provvedimenti previsti nella legge di bilancio 2020: lo stop all’aumento dell’Iva, il taglio di 3 miliardi di tasse per i lavoratori, plastic e sugar tax. L’incremento dell’Iva e delle accise, però, è solo rinviato perché resta lo spauracchio dei 47 miliardi di aumenti per il 2021 ed il 2022.

Soddisfatto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: «Il voto – ha dichiarato – ci consegna una maggioranza solida e coesa e una manovra confermata e rafforzata nel suo impianto». Un «miracolo» secondo il titolare del dicastero economico, vista la «eredità difficile» dell’attuale governo, che ha dovuto muoversi in tempi brevi. Ma non tutti, nella maggioranza in Parlamento, ne condividono l’entusiasmo. In primis la ‘pattuglia’ di dissidenti del Movimento Cinque Stelle, con in testa il giornalista e senatore Gianluigi Paragone, ormai in aperto contrasto coi vertici del suo partito. Paragone ha votato no, mentre quattro pentastellati (Cataldo Mininno, Lello Ciampolillo, Primo Di Nicola e Mario Michele Giarrusso) era assenti in aula. Il sì alla Manovra di bilancio è arrivato invece da Italia Viva, ma Matteo Renzi ha chiesto un «cambio di passo» al Governo Conte.

Tra le decisioni che hanno creato contrasti durante il dibattito al Senato, lo stralcio, da parte del presidente Casellati, della norma sulla vendita legale della cannabis, esclusa perché considerata non compatibile con il testo della manovra. «La mia non è una decisione politica – ha affermato Casellati  tra le proteste dell’aula, poi ringraziata da Matteo Salvini che, con Giorgia Meloni, puntava alla cancellazione del provvedimento: «La ringrazio a nome di tutte le comunità di recupero dalle dipendenze che lavorano in Italia ed a nome delle famiglie italiane per avere evitato la vergogna dello Stato spacciatore».

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martedì, 17 Dicembre 2019 - 07:46
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