Morte di Ugo Russo, si indaga sul raid contro la Benemerita: sparati quattro colpi ad altezza uomo, danni ad un’auto

pastrengo
Il Comando provinciale di Napoli, l'ingresso contro il quale sono stati sparati i colpi di pistola

Ieri mattina i danni erano ben visibili su una delle auto di servizio. Danni al parabrezza provocati dagli spari del commando che, subito dopo la morte di Ugo Russo all’ospedale Vecchio Pellegrini, ha raggiunto la storica caserma Pastrengo nei pressi di piazza Carità a Napoli ed ha esploso quattro colpi di arma da fuoco. Quattro e tutti ad altezza uomo e non in aria, come si era supposto all’inizio. Due, in particolare, hanno scalfito una vettura di servizio e una porta che affaccia sul cortile dell’entrata secondaria, quella di via Morgantini cui si accede da un cancello carraio verde scuro. Chi ha sparato ha visto sicuramente che il cortile della Pastrengo, sede dal Comando provinciale dell’Arma, non era vuoto: c’erano un piantone e alcune donne parenti del diciassettenne presunto complice della giovane vittima. Sullo scooter viaggiavano due giovani, uno dei quali impugnava la pistola che ha rivolto contro l’ingresso della Pastrengo con il serio rischio di colpire qualcuno. La moto, si è poi ricostruito, è arrivata da piazza Carità: pochi secondi per la sparatoria, poi la fuga sulla sinistra. L’arrivo, gli spari e la fuga sono stati immortalati dalle videocamere di sorveglianza dell’area, acquisite ieri mattina e su cui lavora il Nucleo investigativo parallelamente alle indagini sulla morte del sedicenne dei Quartieri Spagnoli.

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Sul movente del raid si procede invece in due direzioni: i due malviventi sapevano che al Comando provinciale c’erano i parenti del 17enne ed hanno voluto intimidirli. Oppure hanno voluto ‘sfidare’ l’Arma dei carabinieri. In entrambi i casi hanno rivolto l’arma ad altezza uomo con l’intenzione di ‘far danni’. E i danni erano visibili anche ieri, domenica mattina, su una delle auto di servizio. Si notavano dall’esterno, passando davanti ad un Comando provinciale presidiatissimo. Una gazzella in piazza, altre posizionate davanti all’ingresso carraio, diversi posti di controllo lungo la strada che porta alla sede provinciale. Lo stesso Prefetto di Napoli Marco Valentini nella giornata di ieri ha disposto una intensificazione del controllo nei pressi di obiettivi sensibili sia in seguito alla sparatoria davanti alla Pastrengo che dopo la devastazione del pronto soccorso del Vecchio Pellegrini da parte dei parenti della vittima.

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lunedì, 2 Marzo 2020 - 08:53
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