Coronavirus, personale ‘containgressi’ e segnaletica alle fermate di bus e metro: a Roma si studiano le misure per la Fase 2

bus atac

Non è un mistero che il trasporto pubblico a Roma sia una spina nel fianco. E ancora di più lo sarà quando, avviata la ‘Fase 2’ delle misure anticontagio, le attività riprenderanno progressivamente e la vita in città dovrà scorrere secondo nuove e stringenti regole. A partire proprio dai mezzi pubblici, i cui ingressi dovranno essere contingentati per il rispetto delle distanze di sicurezza tra un passeggero e un altro.

Ed è per questo che in Campidoglio Atac e Agenzia per la mobilità discutono già delle strategie per garantire un trasporto efficiente, anche se i passeggeri previsti saranno più ridotti rispetto ai numeri precedenti l’emergenza (600mila utenti in metro al giorno e quasi il doppio per le 300 linee dei bus). Una questione non semplice con 1500 bus in servizio al giorno (ante coronavirus) la cui capienza, insieme a quella dei vagoni della metro, dovrà essere abbattuta. Atac, in particolare, deve fare i conti anche con i numeri di flotta e personale. Con 6.500 autisti e 250 verificatori non sarà semplice attuare misure di controllo degli ingressi, delle distanze e del contingentamento.

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Ma vediamo quali strumenti sono allo studio al Comune. Personale ‘containgressi’ e segnaletica a terra alle fermate sia alle fermate che su bus e vagoni della metro per indicare la distanza da mantenere. Secondo quanto si è appreso, è stata considerata la necessità di contingentare le presenze sui mezzi per mantenere la distanza droplet: per questo i passeggeri su metro e bus saranno limitati e probabilmente continueranno a salire dalla porta anteriore, misura in atto e varata proprio per l’emergenza coronavirus. Per le linee a più alta affluenza, quelle centrali e quelle che attraversano vie periferiche importanti, è al vaglio l’ipotesi di destinare una parte dei dipendenti Atac alla conta di ingressi e uscite all’interno degli autobus. Il tutto col chiaro intento di ridurre, se non dimezzare, l’attuale capienza sui mezzi per mantenere la distanza droplet. Sul tavolo ci sarebbe anche la possibilità di utilizzo di una segnaletica a terra sulle banchine, dentro i vagoni della metro e sui mezzi di superficie, che indichi ai passeggeri la giusta distanza da tenere. Non sarebbe stato preso in considerazione, invece, l’obbligo di mascherine e guanti, forse in attesa di norme più stringenti in tal senso da parte dello Stato centrale.

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mercoledì, 8 Aprile 2020 - 20:37
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