Camorra a Miano, gli ordini partivano dal carcere grazie a un cellulare: indagate anche le mogli di due ras

Blitz Miano

Gli ordini partivano dal carcere. Partivano dal ras Salvatore Silvestri che era detenuto in regime comune. Era un telefonino cellulare a legare boss e affiliati, un telefonino in possesso di Silvestri. È uno dei retroscena dell’inchiesta che stamattina ha portato all’arresto di 24 persone accusate di avere fatto parte di un gruppo criminale attivo a Miano e nato dalle ceneri del clan Lo Russo.

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Tra gli arrestati vi è Gianluca D’Errico, ritenuto il reggente del gruppo. Misura cautelare anche per due donne che vantano parentele importanti: Mariarca Bosti, figlia del defunto Nunzio e nipote del più noto ras Patrizio (braccio destro del boss Eduardo Contini). La donna, destinataria di un provvedimento di dimora in Campania, è la moglie di un pezzo da novanta dei Lo Russo, Luciano Pompeo.

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L’altra donna arrestata per effetto dell’inchiesta coordinata dal pm antimafia Enrica Parascandolo è Maria Trambarulo, nipote del ras Gennaro (in cella per usura ed estorsione). È la moglie di Salvatore Silvestri: nei confronti della donna è stato disposto il carcere. (Seguono aggiornamenti: Inchiesta sui Lo Russo, trovati i ‘pizzini’ sulle estorsioni imposte ai commercianti: solo due vittime hanno denunciato)

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venerdì, 7 Febbraio 2020 - 11:05
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