Crollo del Ponte di Genova, Torre del Greco ricorda i suoi quattro ‘figli’

Crollo del ponte Morandi, la commemorazione a Torre del Greco dei quattro ragazzi deceduti il 14 agosto 2018 (Foto tratta da Fb, di NewNational CentroSportivo)

Torre del Greco (in provincia di Napoli) piange le sue giovani vittime del crollo del ponte Morandi. Questa mattina, nell’area di corso Garibaldi intitolata a Giovanni Battiloro, Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, gli amici morti quel drammatico 14 agosto del 2018 mentre andavano in vacanza, si è svolta una cerimonia commemorativa.

All’iniziativa promossa dall’associazione Sviluppo area porto Torre del Greco di Carlo Esposito, hanno preso parte i genitori di Gerardo Esposito e la mamma e i fratelli di Antonio Stanzione (assenti invece i familiari di Battiloro e Bertonati). Con loro tra gli altri il sindaco Giovanni Palomba e la consigliera regionale Loredana Raia, insieme a rappresentanti di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e Capitaneria.

Poco prima delle 11.36, orario in cui avvenne il crollo, è stata deposta una corona all’altezza della lapide realizzata a ridosso del mare, poi a seguire il suono delle sirene di un mezzo della Guardia Costiera e quello delle sirene delle auto delle forze dell’ordine, che hanno preceduto la cerimonia religiosa affidata al parroco della chiesa di Portosalvo, don Daniele Izzo: «Dal momento della tragedia – ha detto – questi ragazzi sono diventati figli di ciascuno di noi. E come genitori abbiamo la responsabilità di vigilare affinché sia fatta giustizia».

A chi diceva che non bastava una cerimonia l’anno, don Daniele Izzo ha sottolineato che «il ricordo c’è ogni giorno, perché chi muore su questa terra vive nel cuore di chi resta». A parlare per i familiari delle vittime è stato Francesco Esposito, padre di Gerardo: «Il dolore di oggi e’ quello che noi genitori viviamo ogni giorno. I nostri figli sono con noi e vi resteranno fino a quando moriremo». Esposito ha poi focalizzato l’attenzione sull’aspetto legato alla giustizia: «Ci auguriamo che presto ci sia una svolta. Non è possibile che a due anni di distanza e con oltre 70 indagati, non ci sia ancora nessun colpevole per la morte di 43 persone. Ci sentiamo feriti poi dopo i festeggiamenti seguiti all’inaugurazione del nuovo tratto del ponte di Genova, manifestazione alla quale non abbiamo aderito perché per noi non c’era nulla da celebrare».

Ha affidato il proprio pensiero ai social Loredana Raia: «Dopo due anni il dolore non si placa – ha scritto – resta la ferita aperta di una giustizia, nella quale con determinazione confidiamo, che ancora deve compiersi. Le istituzioni tutte e chi le rappresenta sono chiamati a questo arduo quanto doveroso compito. Lo chiedono le famiglie segnate per sempre nel lutto, lo aspettano tutti gli italiani».

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venerdì, 14 Agosto 2020 - 13:51
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