Regionali Campania, la tre giorni di Salvini: incontra la Penitenziaria e cerca la pace coi napoletani. «Noi, la sola alternativa»

Salvini

Una full immersion di tre giorni per provare a marcare il territorio in vista delle imminenti elezioni regionali in Campania, per preparare il terreno per le Comunali di Napoli del 2021 e soprattutto per provare a fare pace con quella larga fetta di elettori che non riesce e non vuole dimenticare le posizioni anti-sudiste della prima Lega.

Matteo Salvini torna nella città di Partenope e inaugura così la campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio oggi a trazione centrosinistra. Tredici tappe in tutto che toccheranno 4 province e che nei progetti salviani dovranno segnare il punto di partenza per consentire al Carroccio di mettere l’ipoteca sul nome del futuro candidato sindaco di Napoli.

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Si riparte da luoghi e temi simbolo della sua politica identitaria come il carcere, dove il leader della Lega ha spesso fatto tappa non per denunciare le endemiche condizioni di sovraffollamento dei detenuti ma esclusivamente per portare la solidarietà agli agenti della Penitenziaria, che costituiscono un suo preferenziale bacino elettorale. «Il carcere di Secondigliano è un carcere di eccellenza ma serve personale. Mancano 200 agenti. Oggi su 11 garritte ne è presidiata solo una, mancano telecamere, entrano telefonini. In questa struttura i problemi sono solo degli uomini in divisa, non dei detenuti», ha detto Salvini che ha fatto visita nel penitenziario napoletano. Quindi l’annuncio: «Scriverò al sindaco della città e al prefetto – prosegue – perché c’è la follia del campo rom confinante con un carcere di massima sicurezza che ospita i camorristi e quindi c’è bisogno di investire sulla sicurezza, su Napoli e sulla polizia penitenziaria». Infine un ringraziamento: «Ho trovato lavoratori e lavoratrici che lavorano in condizioni impossibili, e spesso sono indagati loro per le denunce dei delinquenti. Bisogna rimettere al centro i poliziotti perché tra le guardie e ladri e dobbiamo sempre comunque stare con le guardie».

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Altro tema caro al leader del Carroccio è quello della difesa degli interessi degli italiani prima di quelli degli stranieri. E in questo solco Salvini prova a gettare il seme di una rappacificazione soprattutto con i napoletani, molti dei quali non gli perdonano i cori pronunciati a Pontida che, nel 2014, costarono una condanna all’ex capogruppo della Lega a Milano.  «Prima il Nord o prima i campani? Prima gli italiani. L’Italia è lunga, bella e diversa», dice Salvini. L’importante – è il pensiero salviniano – che gli interessi degli stranieri vengano dopo. Così Salvini brandisce l’arma, delicata, dell’assegnazione delle case popolari per attrarre consensi: «Le case popolari in Campania, se si sceglie la Lega, saranno assegnate prima ai campani perché mi sembra una questione di giustizia e di buon senso». E sulla ‘minaccia dello straniero’ Salvini fa il caso di Giugliano, dove il 20 e il 21 settembre vi saranno anche le amministrative (candidato di centrodestra Pietro Maisto sfiderà il candidato sindaco di M5s e Pd Nicola Pirozzi).

«A Giugliano ho visitato un campo rom che è indegno di un Paese civile sia per chi ci vive dentro sia per chi ci vive accanto. Qua la scelta per la Lega è l’unica scelta di cambiamento in Campania perché tutti gli altri, nel bene nel male, in Campania ci hanno già governato». Quindi Salvini prova a spazzare via ogni ostilità verso la sua figura e a chiamare a raccolta i campani per l’importante appuntamento elettorale: «I vecchi cori della Lega? E’ stato già chiesto scusa. Un conto è la rivalità calcistica, un conto è la salute e il lavoro dei campani. Ci rivediamo al San Paolo per Napoli-Milan e vinca il migliore… Il 20 e 21 settembre i campani possono scegliere il cambiamento. In Campania la scelta per la Lega è l’unica scelta di cambiamento perché tutti gli altri, nel bene e nel male, qui hanno già governato. Chiedo ai campani due giornate di orgoglio: se qualcuno è contento di come sono amministrate Napoli a Campania può continuare a votare De Luca, il Pd, de Magistris e i soliti. Noi in Campania non ci siamo mai presentati, quindi chi vuole cambiare ci trova».

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martedì, 25 Agosto 2020 - 13:28
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