Palamara imputato, i pm aggravano l’accusa di corruzione e annunciano la richiesta di processo per l’ex pg Fuzio

Luca Palamara
Luca Palamara al centro dello scandalo sulle toghe

I colpi di scena non sono mancati, benché l’udienza sia durata pochissimo. Alla sua ‘prima’ da imputato in aula, Luca Palamara si ritrova colpito da un’accusa aggiuntiva e potrebbe ritrovarsi unito nella sventura processuale a Riccardo Fuzio, il magistrato che ha dovuto lasciare anzitempo la carica di procuratore generale della Cassazione perché risucchiato nel vortice delle conversazioni che scottano proprio con Palamara. 

In occasione dell’apertura dell’udienza preliminare che vede Palamara imputato per corruzione in concorso con l’imprenditore Centofanti (per avere ricevuto da questi utilità e regali in cambio di piaceri), la procura della Repubblica di Perugia – titolare del fascicolo di inchiesta che ha travolto prima l’ex pm romano e poi tutto il mondo delle toghe – ha reso noto l’avere chiesto, in un altro filone, il rinvio a giudizio di Riccardo Fuzio per violazione di segreto d’ufficio: a Fuzio, nello specifico, si contesta l’avere avuto un colloquio con Palamara, quando era ancora pm, riguardante l’inchiesta per corruzione che la procura di Perugia aveva aperto. Il riferimento a questo passaggio procedurale è stato fatto perché la procura ha chiesto al giudice dell’udienza preliminare, dinanzi al quale è imputato Palamara, di riunire anche la posizione di Fuzio, allo scopo di celebrare un unico procedimento. 

Quanto alla nuova accusa contestata a Palamara, i pm Gemma Miliani e Mario Formisano (per l’occasione affiancati in aula dal procuratore Raffaele Cantone) hanno chiesto una modifica del capo d’accusa di concorso in corruzione per un atto d’ufficio rappresentando che le presunte utilità ricevute dall’ex magistrato siano legate alla sua (ex) funzione all’interno dell’Organo di autogoverno della magistratura, ossia il Csm, in particolare in relazione alle nomine di dirigenti degli Uffici e procedimenti disciplinari.

I pm non hanno indicato episodi specifici riguardo alla nuova formulazione del capo d’imputazione, rimanendo all’ipotesi della corruzione per l’esercizio delle funzioni svolte dall’ex magistrato. Che è accusato di avere ricevuto dall’imprenditore Fabrizio Centofanti viaggi, soggiorni e lavori eseguiti da varie ditte presso l’abitazione di Adele Attisani, amica di Palamara e considerata “istigatrice” delle presunte condotte illecite. Dopo la nuova formulazione del capo d’imputazione la difesa di Palamara ha chiesto tempo per poterla esaminare. Il giudice si è riservato sulle richieste e ha rinviato l’udienza al 22 dicembre. In quella data si deciderà anche sulle richieste di costituzione di parte civile arrivate dal Ministero della Giustizia e dalla Presidenza del Consiglio.

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mercoledì, 25 Novembre 2020 - 15:40
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