Prima ha devastato la cella dove era stato assegnato, poi ha il personale della Polizia Penitenziaria intervenuto per riportarlo alla calma. Ieri mattina (sabato 5 dicembre) un detenuto ventenne di origine nigeriana ha provocato il caos nel carcere di Poggioreale a Napoli e ha costretto quattro agenti della Penitenziaria a ricorrere alle cure dei sanitari.
A rendere noto l’accaduto è stato Emilio Fattorello, segretario nazionale per la Campania del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. «Il detenuto ventenne di origine nigeriana ha inscenato una manifestazione di protesta in maniera violenta per contestare la convalida di arresto emanata dalla Autorità Giudiziaria competente nei suoi confronti – hah spiegato Fattorello – In quarantena, perché nuovo giunto, oltre a devastare la cella nel Reparto Venezia appena ristrutturato, ha poi aggredito il personale della Polizia Penitenziaria, intervenuto per riportarlo alla calma, con inaudita violenza, armatosi del braccio che sosteneva l’apparecchio televisivo alla parete». «Poggioreale, che continua a superare le 2000 unità di ristretti, conferma un esponenziale sovraffollamento che mette in crisi un personale già di per sé sottorganico, ancora prima della seconda ondata della Pandemia che al momento registra all’interno del Penitenziario Partenopeo una settantina di detenuti positivi e circa trenta poliziotti ed operatori di altro comparto positivi come rilevato dal report della stessa Amministrazione», ha aggiunto Fattorello.
Solidarietà è stata espressa da Donato Capece, segretario generale del Sappe, e anche da parte di tutti i parlamentari campani della Lega. «Condanniamo con fermezza l’ennesima aggressione avvenuta a danno di alcuni agenti di custodia nel carcere di Poggioreale. Abbiamo più volte espresso e manifestato la nostra perplessità verso le inefficaci azioni del ministro Bonafede per la tutela del personale delle carceri ed in particolare nelle strutture napoletane», hanno scritto in una nota i parlamentari Pina Castiello, Gianluca Cantalamessa, Francesco Urraro e Ugo Grassi. «L’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19, aggiunta a problemi atavici di sovraffollamento e di mancanza adeguata di organici – hanno aggiunto – mette a rischio l’incolumità di tutti gli addetti ai lavori».
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domenica, 6 Dicembre 2020 - 08:57
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