M5S, la rimonta è il capolavoro di Casalino. Conte schiaffeggia il Pd e promette: «Non toccheranno il reddito»


La remuntada l’ha invocata in campagna elettorale ed è riuscito a realizzarla. Giuseppe Conte riesce nell’impresa di portare un movimento dato ormai per morto e sepolto, schiacciato da percentuali a una misera cifra, al terzo posto nella classifica dei partiti più votati superando persino la Lega di Matteo Salvini, rimasta sotto il 10%.

 I Cinque Stelle al momento superano il 14% e fanno un sol boccone dei sondaggi che, fino a qualche settimana fa, vedevano l’esperienza dei pentastellati al capolinea dopo un quinquennio di Governo concluso con qualche settimana di opposizione al premier Draghi. E invece.

E invece i Cinque Stelle consegnano agli osservatori della politica nazionale quella che per alcuni è l’ennesima vittoria strategica dell’inossidabile duo Conte-Casalino. Casalino, sì, il grande comunicatore del Movimento, colui che ha trasformato un grigio avvocato di provincia in rassicurante avvocato del popolo e infine in agguerrito trascinatore, quasi Masaniello, che ha lanciato la sua rimonta dalle piazze del Sud, soprattutto quelle della Campania in cui è arrivato, è tornato, è tornato ancora e ancora per battere sul tasto più sensibile: i poveri.

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Attaccato e preso di mira perché trasformatosi nell’avvocato del reddito di cittadinanza, Conte, con la regia oculata dell’ex concorrente del Grande Fratello, incassa i risultati di questa strategia elettorale praticamente perfetta perché cinica e opportunista al punto giusto.

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Puntando sulla povertà, su quelli che chiama ‘emarginati’, scendendo lancia in resta nel Meridione d’Italia ad arringare folle di persone in cerca di qualcuno che ne rappresentasse le urgenze reali, Conte è riuscito nell’impresa di ribaltare i pronostici e assestare un sonoro ceffone al Partito democratico e al suo leader Letta, così miope da non intuire la forza dirompente dell’ex alleato in territori in cui, infatti, ha registrato la debacle totale.

Sbagliato ignorare il Paese reale che, con buona pace di tutti, è anche quello che vuole farsi promettere che nessuno toccherà il reddito. Quel popolo esiste e Conte è emerso come l’unico che lo prendesse sul serio e non di mira.

Ovviamente le prime parole dell’ex presidente del Consiglio dopo le proiezioni di questa notte sono frizzanti. Esce in conferenza stampa alle 3 di notte e spiega: «Abbiamo realizzato una grande rimonta. Tutti ci davano a una cifra e ci volevano fuori dal parlamento e la rimonta è davvero significativa. Siamo la terza forza politica e abbiamo un grande responsabilità: saremo opposizione e rassicuro chi ci ha votato che esprimeremo coraggio e determinazione e resteremo concentrati per realizzare il programma illustrato in campagna elettorale».

«La rimonta realizzata in un contesto che ci dava ai margini – dice – conferma che quando hai idee e progetti e parli ai cittadini con cuore sincero, i cittadini rispondono e ti danno una forza che dovremo mettere a frutto. Saremo intransigenti. Nella nuova legislatura la nostra battaglia sarà questa questa legge elettorale e offrire a cittadini strumento che consenta loro di avere maggiore rappresentatività».

«Siamo primo partito al sud, pare, pur andando da soli. Rischiamo di prendere collegi uninominali, aspetto molto importante politicamente. Un dato politico significativo quello di essere primi a sud, vuole dire che la nostra stella polare sarà superare diseguaglianze al sud. Ma raggiungiamo anche la doppia cifra al nord, e io a questo credevo».

Infine, il riferimento al reddito: «Difenderemo battaglie e conquiste, non permetteremo a nessuno di smantellare le nostre riforme. Abbiamo buona parte del paese dalla nostra parte».

lunedì, 26 Settembre 2022 - 08:54
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