Si è tolto qualche sassolino, forse qualche macigno, dalla scarpa Lello Topo, candidato non rieletto per il Pd alle ultime elezioni. Un’esclusione cocente quella di Topo, originario di Villaricca, bocciato dagli elettori dopo 28 anni di carriera politica.
«Serve un congresso nazionale per cambiare la leadership ma anche a Napoli – ha dichiarato – perché non possiamo lasciare il Pd a quelli di questa avventura, che non hanno la capacità».
Topo ha sottolineato il problema delle liste elettorali: «Se guardiamo i risultati – ha detto Topo – emerge che ad Avellino e Salerno sono state fatte buone liste mentre qui a Napoli mettono quattro brocchi. Questa è stata la strada a cui noi dovevamo dire no. E invece abbiamo fatto parte di coloro colpiti da questa pandemia elettorale. Ora sento che si parla di alleanza all’opposizione nelle Camere. Non era meglio avere fatto l’alleanza prima del voto? Meglio un alleato complicato o un avversario pericoloso? Meglio l’alleato».
«Le liste elettorali hanno portato imbarazzo sulla coalizione e sui candidati. E infatti io ho votato contro quelle liste», ha sottolineato in direzione dem Antonio Marciano, ex consigliere regionale, rilevando la delusione a Napoli per la rotta tracciata dal Pd nazionale. Marciano ha sottolineato che «il reddito di cittadinanza è un messaggio potente in una società povera e insicura e non dobbiamo guardare ai 5 Stelle con spocchia, ricordiamoci che sono stati ancora votati perché hanno inventato il reddito. Ma noi dobbiamo pensare ai luoghi che il Pd deve frequentare, deve esserci: stamattina i lavoratori di Whirlpool hanno occupato la strada vicino alla fabbrica dove ancora aspettano da tanti mesi risposte e in questa campagna elettorale nessuno del Pd è andato da loro. Bisogna tornare a fare l’opposizione tra la gente, andare in quel mondo in strada, parlando di come ricostruiamo la nostra identità e sapere che il 28 saremo alla manifestazione di Napoli chiedendo la pace in Ucraina”.
Dure le sottolineature di Gennaro Acampora, capogruppo dem in consiglio comunale a Napoli, che si riferisce alle parole di Letta quando dice: «Il nodo oggi non sono due donne a capo dell’opposizione ma due persone esperte, in grado di farlo davvero. Donne o uomini ma che abbiano esperienza». «Ci devono ancora spiegare da Roma – ha detto – perché in città vinciamo con alleanze larghe come avvenuto a Napoli e a livello nazionale l’alleanza è stretta e poco coerente».
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martedì, 11 Ottobre 2022 - 11:25
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