Circum, la protesta che blocca le corse Appello di De Gregorio ai dipendenti:
«Per favore, ragioniamo»

Circumvesuviana

Un appello accorato ché la protesta dei lavoratori Eav, società che ha competenze anche sulle linee della Circumvesuviana, sta diventando esplosiva. Ieri sera Umberto De Gregorio, il presidente dell’Eav, ha affidato alla sua pagina Facebook una lunga lettera aperta: «Cari lavoratori di Eav, ve lo chiedo per favore: ragioniamo». Dal 2 aprile il servizio ferroviario è sospeso, fino a contrario avviso, su quattro importanti tratte ferroviarie: Poggiomarino-Torre Annunziata; Poggiomarino-Sarno; Pomigliano d’arco-Acerra; Napoli-Centro direzionale-San Giorgio a Cremano. Questo non solo crea un danno alle centinaia di pendolari che si spostano dalla provincia sud di Napoli per recarsi nel capoluogo per lavoro o per ragioni di studio, ma sta creando anche un danno sul versante dei turisti, impossibilitati o quasi a muoversi dalle zone turistiche (gli Scavi prima di tutto) verso la città e viceversa. In funzione lungo questa tratta c’è solo la linea di Sorrento, troppo poco per rispondere alle esigenze del ‘traffico’ di pendolari. Per provare a limitare i danni sono stati istituiti servizi sostitutivi con autobus in corrispondenza delle linee soppresse.

Ma non tutti i punti sono garantiti: sulla linea Napoli-Centro direzionale -San Giorgio non è previsto, ad esempio, alcun servizio sostitutivo. Non resta che affidarsi ai pullman dell’Anm, non certamente un fiore all’occhiello nel panorama del trasporto pubblico. Oppure prendere la macchina per raggiungere il capoluogo. Con tutti i danni economici che ne conseguono: pagamento del parcheggio per sostare la vettura (e se si deve parcheggiare in centro, allora la sosta può venire a costare anche 20 euro per l’intera giornata) e perdita dei soldi investiti nell’abbonamento alla Circumvesuviana.
I lavoratori protestano a causa «dell’attuale carenza di personale» e della «contestuale mancata accettazione di prestazioni straordinarie da parte del personale di presenziamento degli impianti fissi della infrastruttura Ferroviaria operante sulle linee Vesuviane». Di qui l’appello di Umberto De Gregorio, un appello che segue serrate trattative pure in corso per cercare di risolvere un problema dal quale non si riesce a venire fuori.

La sera del 2 aprile, dopo la prima giornata di stop del servizio, la Direzione ha raggiunto un accordo con alcune sigle sindacali. Non con tutte, e questo ha provocato lo sciopero ad oltranza scattato nella giornata di ieri. In base all’accordo, come sottolinea De Gregorio, «engono riconosciuti aumenti medi lordi mensili di circa 250 euro. «Siamo usciti appena due anni fa da una crisi profonda che vedeva l’azienda vicina al fallimento, non possiamo ricreare condizioni che tra qualche anno porterebbero l’azienda di nuovo vicino al fallimento e rinunciare a nuove assunzioni e quindi restare ancora con la necessità di ricorrere – anche per il futuro – in modo ordinario al lavoro straordinario», osserva De Gregorio.

Quindi l’invito a cercare di raggiungere un compresso, un invito che fa leva sulla sensibilità di ciascun lavoratore: «Credo sia giusto ricordare che siamo in un momento storico in cui molti lavoratori del TPL in Campania non si sognano nemmeno di avere un aumento di stipendio, ma semplicemente sperano di conservare il posto di lavoro e di continuare a prendere lo stipendio a fine mese. Se continua la protesta viene peraltro minata la credibilità dell’azienda e quindi i ricavi da traffico diminuiscono: tutti gli aumenti legati alla retribuzione variabile vengono messi a rischio, in tutti i settori aziendali, perché il presupposto del premio di risultato è che ci sia un risultato positivo dal bilancio d’esercizio (…) Possiamo ricominciare anche da zero, ma fermate questa protesta che danneggia tutti, gli utenti, l’azienda ed anche voi lavoratori».

Leggi anche:
– Operai del Napoletano morti sul lavoro, c’è l’accusa di omicidio colposo: indaga sull’incidente la procura di Milano
– Inchiesta sullo stupro nella Circum, oggi il Riesame valuta la posizione dell’ultimo indagato ancora in cella
– Tentò di introdurre indumenti ripieni di droga in carcere a Carinola: arrestato
– Agenti della Penitenziaria suonano alle nozze di Tony Colombo: scoperti dai video, il Dap li sospende
– Amazon investe ad Arzano: previste 30 assunzioni nella nuova sede e più lavoro anche per i fornitori locali
– Rito abbreviato, stop allo sconto di pena per boss e killer accusati di omicidio: il Senato dà il via libera alla legge
– Racket, bombe e ‘cavalli di ritorno’: 8 arresti ad Afragola, indagato titolare di una ditta di pompe funebri
– Voti comprati alle amministrative a Torre del Greco, bufera giudiziaria: 14 misure cautelari; un indagato confessa e chiama in causa il sindaco. Tra gli indagati anche il presidente Unicef di Napoli: dava pacchi alimentari in cambio di voti per un candidato consigliere comunale (Segui tutti i nostri aggiornamenti sull’inchiesta)
– Inchiesta sullo stupro nella Circum: quando la rabbia non sente ragioni
e men che meno le ragioni di Diritto

giovedì, 4 Aprile 2019 - 12:30
© RIPRODUZIONE RISERVATA