Attentanti in Sri Lanka, i morti sono 321 Tra le vittime pure 45 tra bimbi e ragazzi «Risposta alla strage in Nuova Zelanda»


Il bilancio delle vittime in Sri Lanka a causa degli attentati nel giorno di Pasqua è salito a 321, quello delle persone arrestate per gli attacchi combinati che hanno colpito hotel e chiese nella zona di Colombo è salito a 40.

E’ ancora massima allerta a distanza di tre giorni dall’esplosione di ben otto bombe che hanno colpito i luoghi culto del cristianesimo e gli alberghi di lusso affollati di turisti. Il Governo ha annunciato l’entrata in vigore della “legge d’emergenza” che conferisce alla polizia poteri rafforzati e indiscussi per detenere e interrogare i sospetti senza ottenere un mandato di cattura. Nel Paese è il giorno del lutto nazionale, con i primi funerali nella chiesa di San Sebastiano, uno dei luoghi in cui sono state uccise più persone. Bandiere a mezz’asta negli uffici pubblici e un minuto di silenzio alle 8:30 del mattino (ora locale), la stessa ora in cui è stato compiuto il primo attacco. Tra le vittime ci sono quasi quaranta turisti stranieri ma anche 45 tra bambini e adolescenti.

Sullo sfondo resta la polemica per un allarme attentati scattato il 4 aprile ma forse sottovalutato. Il portavoce del governo ha infatti riferito che le forze di sicurezza sarebbero state avvertite giorni prima del fatto che il gruppo radicale stava preparando un attacco su vasta scala ma, apparentemente, avrebbero scelto di non intervenire, sottovalutando l’informazione. «L’intelligence internazionale ha detto che sapevano dal 4 aprile che si stava preparando un attentato nel Paese – ha riferito il portavoce del governo – che ci sarebbero stati attacchi con bombe in diversi posti».

Le indagini per cercare di ricostruire l’intera rete che ha firmato gli attentati sono in corso. Già acquisito un video, diffuso dalle televisioni locali, in cui si vede presumibilmente l’attentatore entrato in azione nella chiesa di San Sebastiano a Negomobo. Dalle immagine si vede un giovane con la barba e uno zaino in spalle fuori dall’edificio. Lo stesso uomo viene, poi, ripreso mentre entra nella chiesa, gremita di fedeli per la messa pasquale. Le immagini si interrompono poco prima dell’esplosione. Quello a Negombo è stato l’attentato più grave della serie di kamikaze coordinati entrati in azione a Pasqua. Il ministro della Difesa di Colombo, come riporta il Guardian, ha riferito in Parlamento su quanto accaduto avanzando l’ipotesi che gli attentati di Pasqua siano una risposta alla alla strage in due moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, a marzo. Ruwan Wijewardene ha spiegato, nel corso di una seduta straordinaria, che le indagini hanno evidenziato che «questo attacco è stato realizzato in rappresaglia all’attacco contro i musulmani di Christchurch», ha affermato.

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martedì, 23 Aprile 2019 - 12:43
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