La Open Arms può entrare in acque territoriali italiane a fine medico, ossia per permettere il soccorso delle persone a bordo che versano in condizioni problematiche. E’ quanto ha deciso il Tar del Lazio che, con la sua decisione, va ad infiammare il già rovente dibattito politico. Nelle motivazioni del provvedimento il Tar ritiene che “sussista alla luce della documentazione prodotta (medical report, relazione psicologica, dichiarazione capo missione), la prospettata situazione di eccezionale gravità ed urgenza, tale da giustificare la concezione della richiesta tutela cautelare monocratica, al fine di consentire l’ingresso della nave Open Arms in acque territoriali italiane (e quindi di prestare l’immediata assistenza alle persone soccorse maggiormente bisognevoli, come del resto sembra sia già avvenuto per i casi più critici”.
La decisione del Tar dà così il via libera alla Open Arms per entrare, senza ostacoli, a Lampedusa, direzione verso la quale la Ong si sta già muovendo. Ma, come precisano dalla Open Arms, l’intervento del Tar non cancellerà “la vergogna di avere lasciato 147 persone per 13 giorni in questo mare dove stare passando le vacanze”. Una ‘vergogna’, sottolinea la Open Arms, di “tutta l’Europa”, ché – è giusto ricordarlo – nessun Paese si è offerto di aprire il suo porto alla Ong e ai migranti a bordo.
Una ‘vergogna’ che ha esposto i 500 migranti a bordo non solo a una navigazione lunghissima ma anche problematica. Il cattivo tempo di queste ultime ore, con onde alte oltre due metri, non ha aiutato la Open Arms. Una situazione che ha spinto anche il premier Giuseppe Conte a chiedere a Salvini di dare il via libera allo sbarco (questo prima che il Tar intervenisse). Il ministro dell’Interno però è rimasto fermo sulle sue posizioni: “Conte mi ha scritto per lo sbarco di alcune centinaia di immigrati a bordo di una nave di una ong che però è straniera, è in acque straniere e gli risponderò garbatamente che non si capisce perché debbano sbarcare in italia”. Poi, quando è la decisione del Tar è divenuta nota, Salvini ha aggiunto: “Viviamo in un Paese strano, dove un avvocato del Tar del Lazio vuole dare il permesso a sbarcare in Italia a una nave straniera carica di immigrati straniera. Io nelle prossime ore firmerò il mio ‘no’ perché complice dei trafficanti di esseri umani non lo sarò mai”. . Salvini ha, infine, rincarato la dose sostenendo che “è chiaro ed evidente che c’è un disegno per tornare indietro, tornare ad aprire i porti italiani e trasformare l’Italia nel campo profughi d’Europa. Io non mi arrendo e resisto a questa vergogna. Io non cambio idea”.
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mercoledì, 14 Agosto 2019 - 18:02
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