Processo Ruby bis, Emilio Fede potrà scontare la pena ai domiciliari a Segrate L’ex direttore: «Chiederò la grazia»

Emilio Fede

Deve scontare la pena in «detenzione domiciliare» Emilio Fede, condannato ad aprile in via definitiva a 4 anni e 7 mesi per il caso Ruby bis. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha accolto una delle istanze dell’avvocato Salvatore Pino. I giudici osservano che Fede, per il quale era già stato sospeso l’ordine di carcerazione, ha 88 anni, soffre di «alcune patologie» e il carcere «andrebbe contro il senso di umanità». Da detenuto sarebbe sottoposto a «una enorme sofferenza».

Il giornalista tv, sconterà la pena nella sua abitazione a Segrate. Ai domiciliari, probabilmente, Fede passerà solo alcuni mesi, perché quando la parte rimanente della pena arriverà a 4 anni, potrà chiedere l’affidamento in prova ai servizi sociali. Affidamento che, invece, ha potuto già chiedere Nicole Minetti, condannata anche lei in via definitiva nel ‘Ruby bis’, perché la sua pena di 2 anni e 10 mesi è stata subito sospesa.

L’ex direttore del Tg4 ha fatto sapere  all’Adnkronos che chiederà «assolutamente la grazie al Capo dello Stato». «Ancora mi si accusa – continua – di essere responsabile di aver tentato di far prostituire due ragazze. Nonostante questo, non mi metto a predicare contro la giustizia. Questi domiciliari mi lasciano ampi spazi di vita e sicuramente li rispetterò».

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sabato, 12 Ottobre 2019 - 10:58
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