Domani il voto sulla sfiducia a DeMa, ma dopo il rimpasto il sindaco sembra aver blindato la maggioranza arancione

Luigi de Magistris
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris (foto Kontrolab)

Serviranno il rimpasto della giunta e la nomina di un membro del suo staff senza esperienza all’Asìa per evitare a Luigi De Magistris la sfiducia? La risposta arriverà solo domani, venerdì 22 novembre, quando la mozione presentata dalle opposizioni verrà discussa- insieme ad altri punti all’ordine del giorno- nel corso del Consiglio comunale di Napoli alle 10.

A presentare l’atto con cui intendono defenestrare il primo cittadino sono stati 16 consiglieri di minoranza appartenenti a Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle, Forza Italia, Napoli Popolare, Fratelli d’Italia e Lega Nord. Ma per sfiduciare De Magistris servono numeri che possono essere raggiunti solo raccogliendo adesioni tra i malpancisti della maggioranza. E malpancisti, almeno fino a prima del rimpasto dell’esecutivo che potrebbe avere ricompattato la squadra arancione, ce ne erano. Basti pensare all’ormai famigerato audio in cui alcuni consiglieri di maggioranza criticano aspramente De Magistris progettandone il «logoramento politico».

I numeri, appunto. Servono 21 voti per sfiduciare il primo cittadino. Sedici dovrebbero essere certi, quelli della minoranza, ne mancano cinque ma sembrerebbe sulla carta difficile raggiungere questa soglia soprattutto per i richiami della fascia tricolore, sostanziati anche da scelte politiche tradottesi in nomine, alla compattezza tra i suoi ‘arancioni’. In una intervista a TeleVomero DeMa lo ha detto chiaramente: « I protagonisti dell’audio sono quelli che volevano mandare a casa il sindaco, ma anche sono quelli che in questi anni mi hanno sempre dimostrato lealtà e correttezza e non mi hanno mai chiesto nulla di indebito. Avremo una grande risposta della maggioranza perché credo in questa maggioranza, sono sereno perché non è il sindaco che deve chiarire, ma chi il 22 deve dire da che parte vuole stare, io voglio fare il sindaco fino al 2021».

La risposta però, ed eventuali colpi di scena, potranno venire solo dall’aula di palazzo San Giacomo. All’ordine del giorno, oltre alla sfiducia, anche le surroghe dei consiglieri diventati assessori (Elena De Gregorio subentra ad Eleonora De Majo, Sergio Colella a Luigi Felaco, Chiara Guida a Rosaria Galiero), le comunicazioni del sindaco sulle nuove deleghe ed una serie di question time.

Leggi anche:
Nomine Asìa, De Magistris boccia i candidati esperti e sceglie un membro del suo staff 
Paura a San Pietro a Patierno, ignoti piazzano e fanno esplodere una bomba carta nell’androne di una palazzina 
– Vibo Valentia, Falvo è il nuovo procuratore: il plenum del Csm vota all’unanimità
– General Motors fa causa al gruppo Fca: «Tangenti per corrompere i sindacati». La replica: «Manovra per fermare fusione»
– Pronto a immolarsi per l’Isis, l’Appello conferma: condanna a 6 anni. Frase choc: «Gi italiani vanno sgozzati come cani»
– Messina, esplode fabbrica di fuochi pirotecnici: tre morti, due dispersi
– Supplemento sul bagaglio a mano, il Tribunale di Madrid condanna Ryanair a risarcire passeggero
– Elezioni in Calabria, è rebus candidati: la Lega condiziona Berlusconi, il Pd frena su Talarico e pensa all’ex prefetto Gualtieri
– A 16 anni picchia la madre e la sorella per avere i soldi per la droga: arrestato
– Nodo prescrizione, due proposte di Bonafede per uscire dall’impasse e varare la riforma del processo penale

giovedì, 21 Novembre 2019 - 09:11
© RIPRODUZIONE RISERVATA