Ergastolo ostativo, allarme del ministro dell’Interno Lamorgese: «Boss si dissociano per usufruire di sconti di pena»

Luciana Lamorgese
Il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese

Le sentenze contro l’ergastolo ostativo potrebbero far aumentare le ‘dissociazioni’ da parte di appartenenti alla criminalità organizzata. L’allarme è lanciato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: «Negli ultimi tempi – ha affermato – le richieste di dissociazione appaiono in aumento e sembrano esprimere una strategia processuale finalizzata ad accedere alle misure premiali previste per i detenuti condannati in via definitiva».

Per Lamorgese questo cambiamento avrebbe come obiettivo «i possibili effetti delle recenti sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e della Corte Costituzionale, che hanno sancito la parziale incostituzionalità del cosiddetto ‘ergastolo ostativo’. Ai boss, ora, non è preclusa la possibilità di scontare pene inferiori rispetto a quella ‘a vita’ e di accedere a permessi premiali».

In merito a un eventuale rapporto tra immigrati e camorra, «le più recenti attività investigative non hanno evidenziato commistioni stabili tra organizzazioni criminali straniere e clan camorristici operativi in città e provincia –  spiega Lamorgese – Vi sono, però, contatti fra i due ‘mondi criminali’ per ciò che attiene al traffico internazionale ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché alla contraffazione ed alla commercializzazione di merce griffata realizzata in fabbriche clandestine e venduta sui mercati campani e nelle altre province italiane. La camorra, specie nell’area centrale della città di Napoli si avvale di stranieri per consumare alcune tipologie di reato come furti, piccole rapine, spaccio di droga» prosegue il ministro che evidenzia come nei primi dieci mesi dell’anno siano 4.949 i cittadini stranieri arrestati o denunciati nella provincia.

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lunedì, 16 Dicembre 2019 - 11:40
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