Italia 2019 secondo l’Istat: in un Paese sempre più vecchio l’unica nota positiva è l’aumento degli stipendi

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Stipendi più alti ma Paese più vecchio. E’ questo, in estrema sintesi, il ritratto dell’Italia che si appresta a salutare il 2019 secondo le statistiche dell’Istat. La buona notizia è che si guadagna di più, nel 2018 gli stipendi sono tornati a salire come non facevano da dieci anni con un incremento dell’1,5% e il ‘merito’ va ai dipendenti pubblici con il loro contributo del +2,6% dopo un blocco contrattuale dal 2010.

Anche se gli stipendi sono più alti, però, non si decide di fare più figli. Anzi, la famiglia italiana è sempre più piccola essendo passati da 2,7 componenti (media del 1997 -1998) ai 2,3 componenti del bienni 2017-2018. Aumentano le famiglie composte da una sola persona (cresciute di dieci punti) e che costituiscono oggi un terzo dei nuclei. Si fanno meno figli: i nati vivi, che nel 2017 erano 458.151, nel 2018 passano a 439.747, nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia e il numero dei decessi diminuisce e raggiunge le 633.133 unità. La speranza di vita media alla nascita riprende ad aumentare attestandosi su 80,8 anni per i maschi e 85,2 per le femmine nel 2018. Tutto ciò rende «l’Italia uno dei Paesi più vecchi al mondo, con 173,1 persone con 65 anni e oltre ogni cento persone con meno di 15 anni al primo gennaio 2019».

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lunedì, 30 Dicembre 2019 - 13:40
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