E’ scattata il primo gennaio la norma che prevede la possibilità di detrarre le spese quando il pagamento è fatto mediante uno strumento elettronico come il bancomat o mediante bonifico.
E’ stata definita ‘rivoluzione cashless’ perché nelle intenzioni del Governo c’è l’incentivo ad abbandonare i contanti come strumento di lotta all’evasione fiscale. Per favorire questo cambiamento – quasi epocale in un Paese come l’Italia ancora non abituato all’uso della moneta elettronica come invece accade normalmente nel Nord Europa – la norma inserita nella Legge di Bilancio prevede una detrazione del 19% delle spese che avvengano attraverso il Pos (tranne quelle sanitarie). Stessa detrazione anche per chi usa il bonifico per le cosiddette erogazioni liberali (pensiamo alla busta per un matrimonio), per il pagamento delle spese sportive dei figli, per le spese funebri o l’acquisto di uno strumento musicale. La soglia di utilizzo del contante è di duemila euro fino al 31 dicembre 2021, dal primo gennaio 2022 tale limite scenderà ulteriormente a mille euro.
Slitta a luglio la ‘lotteria degli scontrini’, così come il bonus Befana slitta al 2021, che prevedono delle premialità per chi nel corso dell’anno ha usato la moneta elettronica; il pagamento con carta, per alcune tipologie di servizi – dal parrucchiere al meccanico, dall’idraulico al ristoratore – attiverà da luglio anche un altro meccanismo chiamato cashback. In pratica a gennaio 2021 (ecco perché si chiama Bonus Befana) verrà restituita una parte dei pagamenti. Per questo il governo ha stanziato 3 miliardi e secondo alcuni calcoli il rimborso pro-capite potrebbe arrivare a 2.000 euro.
A cambiare, dal primo gennaio, è anche lo scontrino che diventa elettronico. Scompare quello cartaceo (per i negozianti che fatturano più di 400mila euro all’anno era già sparito nel 2018): i negozianti ed altri esercenti o artigiani emetteranno solo un documento senza valore fiscale che vale però sempre come garanzia.
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giovedì, 2 Gennaio 2020 - 09:43
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