Bonus Inps da 600 euro, scoperti i 2 deputati leghisti: sospesi dal Carroccio. Venerdì ‘processo’ a Tridico alla Camera

Elena Murelli e Andrea Dara
Elena Murelli e Andrea Dara

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Un piccolo imprenditore del tessile e una consulente di finanziamenti europei, entrambi con un reddito dichiarato (come riporta l’Ansa) oltre i centomila euro. Andrea Dara, 41 anni di Mantova, ed Elena Murelli, 45 anni di Piacenza, sono i due deputati leghisti che hanno chiesto e ottenuto il bonus Inps da 600 euro stanziato per le partite Iva danneggiate dal lockdown.
L’imprenditore tessile Dara e la consulente di finanziamenti europei Murelli sono stati sospesi dalla Lega, così come comunicato dal capogruppo della Carroccio alla Camera Riccardo Molinari.

Chi è Andrea Dara
Nato a Castel Goffredo in provincia di Mantova il 7 gennaio 1979, Dara è un piccolo imprenditore nel settore tessile e abbigliamento. Eletto nella circoscrizione Lombardia 4 nelle file della Lega, nel 2019 ha dichiarato – come si legge nella dichiarazione consegnata alla Camera – redditi per 109.324 euro. E’ stato consigliere comunale a Castiglione delle Stiviere (dove ha anche otto immobili, sempre secondo la sua dichiarazione dei redditi) dal 2007 al 2011, poi vicesindaco nel 2016 fino alla sua elezione alla Camera.

Chi è Elena Murelli
Piacentina, ha compiuto da poco 45 anni (è nata il 29 luglio 1975). Con una laurea in economia e commercio e un master in gestione dell’economia di rete, alterna l’attività di consulente in finanziamenti europei a quella di docente a contratto all’Università Cattolica della sua città. Nella Lega dal 2001, politicamente si divide tra il consiglio comunale di Podenzano, nella pianura piacentina, e lo scranno alla Camera (dal 2018). Lo scorso anno ha dichiarato un reddito totale di 106.309 euro, nel 2018 di circa 62 mila. Tra i provvedimenti che ha proposto da prima firmataria spicca uno sulle modifiche alla struttura organizzativa di Inps e Inail e un altro per modificare il decreto del 2019 sull’esclusione dei condannati per gravi delitti dal beneficio del reddito di cittadinanza.

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L’ultimo deputato da ‘identificare’
Resta adesso un altro deputato beneficiario del Bonus che va identificato. Sarebbe un esponente del Movimento Cinque Stelle, quello stesso Movimento che – su input di Vito Crimi – ha avviato la campagna di rinuncia alla privacy per fare sì che l’Inps renda noti i nomi dei parlamentari percettori del bonus. Il nome, ad ogni modo, è solo questione di ore. Il Garante della protezione dei dati personali ha già chiarito che nel caso di specie non vi è privacy che tenga e sulla scorta di questa valutazione il presidente dell’Inps Pasquale Tridico potrebbe essere chiamato a fare lui i nomi già nella giornata di venerdì.

L’audizione di Tridico
Il presidente dell’Inps sarà ascoltato alle 12 del 14 agosto dalla commissione Lavoro della Camera. Dopo una giornata di consultazioni si è trovata la strada più trasparente e semplice per poter dare tutte le risposte al Parlamento su quanto è successo e su come sono stati erogati questi fondi. Un contributo che oltre che a tre parlamentari (due avrebbero ricevuto il diniego da parte dell’Inps) è stato erogato anche a duemila tra amministratori locali, sindaci, assessori e consiglieri regionali. «Questa è la sede parlamentare opportuna in cui affrontare la vicenda», fa sapere il presidente della Camera Roberto Fico. «I deputati potranno dunque porre tutte le domande necessarie per fare definitivamente chiarezza su quanto accaduto». La terza carica dello Stato ribadisce la sua posizione su quanto accaduto: «L’ho ripetuto in questi giorni: i parlamentari che avrebbero chiesto e ottenuto il contributo destinato a professionisti e lavoratori in difficoltà dovrebbero scusarsi e restituire quanto percepito. È una questione di opportunità, dignità e rispetto, nonché di consapevolezza del ruolo che si ricopre».

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mercoledì, 12 Agosto 2020 - 20:07
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