Prescrizione, gennaio da resa dei conti o da tanto rumore per nulla: Iv voterà la proposta Costa, 5Stelle in affanno

Tribunale aula

Resa dei conti o tanto rumore per nulla? Il primo gennaio segnerà non solo l’entrerà in vigore della tanto contestata riforma che blocca il corso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado (sia essa di condanna che di assoluzione) ma segnerà ufficialmente il conto alla rovescia per la tenuta della maggioranza di governo. Italia Viva ha già puntato i piedi e ha detto di essere pronta a votare la proposta di legge Costa che, come noto, punta all’abrogazione della riforma Bonafede. Il voto è calendarizzato alla Camera per il prossimo 10 gennaio.

Se ciò accadesse, lo scontro interno alla maggioranza diventerà inevitabile. E lo scontro rischierà di deflagrare in un’esplosione qualora anche il Pd decidesse di rompere gli indugi e di assumere un atteggiamento meno timido di quello sin qui mostrato. I ‘dem’ continuano ad invocare le parole ‘dialogo’ e ‘confronto’, insistono nell’appellarsi al buon senso di Bonafede e Conte e sperano che alla fine, nel vertice di maggioranza del 7 gennaio, si compia un piccolo miracolo, ossia che il ministro della Giustizia Bonafede faccia un passo indietro e accetti di modificare la sua riforma, accantonandola e abbracciando invece la proposta di legge che, ormai fuori tempo massimo, il Pd ha depositato pochi giorni fa con l’auspicio – rappresentato da Walter Verini in conferenza stampa – di non doverla utilizzare. La proposta consta di un solo articolo ed è sostanzialmente una rivisitazione dell’attuale riforma Orlando, con un ricalcolo dei tempi della sospensione della prescrizione.

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Tuttavia il dialogo che il Pd ritiene possibile sembra in realtà improbabile. Nel discorso di fine anno tenutosi sabato scorso, il premier Conte ha sostanzialmente chiuso ad ogni possibile revisione della riforma Bonafede. «Ritengo che una prescrizione che sia sospesa dopo la sentenza di primo grado non è un obbrobrio giuridico. C’è in Germania, c’è in Francia – ha spiegato il premier rispondendo a una domanda mirata – Sicuramente rischieremo di andare in difficoltà sul piano della garanzia del cittadino, se non introducessimo meccanismi per assicurare la ragionevole durata del processo. bisogna abbinare a questa norma anche più di un meccanismo che assicuri la ragionevole durata del processo. Gli effetti della riforma non si avranno subito, occorreranno 3-4 anni. E’ ovvio che le forze politiche hanno una loro sensibilità, ho sentito della proposta del Pd ma sono sicuro che su questo tema ci ritroveremo tutti».

Parole chiare che adesso pongono il centrosinistra dinanzi a un bivio: decidere cosa fare in Aula quando arriverà il momento di votare la proposta di legge di Enrico Costa (Fi), qualora Bonafede decidesse di puntare i piedi. Italia Viva ha chiaramente espresso la sua posizione. «La giustizia è una cosa seria. Per cui ciò che ha fatto il governo Lega-5Stelle sulla prescrizione va semplicemente abrogato. Se non accadrà come abbiamo sempre detto, noi voteremo con Forza Italia che consideriamo il male minore – ha affermato Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e deputato di Italia Viva in un’intervista al Messaggero – Il nostro non vuole essere né un segnale politico né una rottura di maggioranza. Si tratta di una posizione coerente con ciò che abbiamo sempre detto. Mi piacerebbe vedere il Pd coerente con quanto ha sempre detto sulla prescrizione».

Il Pd per ora non si espone. Ma il Movimento Cinque Stelle sente il fiato sul collo e prova a respingere le pressioni di Iv: «La norma della legge anti-corruzione che elimina la prescrizione dopo la sentenza di primo grado entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio e, come è noto, non avrà effetto retroattivo, cioè si applicherà solo ai processi per i fatti commessi dopo il 1 gennaio 2020. Considerato il tempo che in genere trascorre tra il fatto e la sentenza di primo grado, la legge farà sentire i suoi primi effetti solo fra alcuni anni, presumibilmente dopo la fine di questa legislatura che tutti noi vogliamo arrivi alla sua scadenza naturale. Mi domando: perché tanta agitazione da parte di alcuni esponenti della maggioranza? E perché toni molto simili a quelli del ricatto?», si chiede il presidente della commissione Giustizia di Montecitorio Francesca Businarolo.

Forza Italia, dal canto suo, resta a guardare e attacca a testa bassa tanto il Pd: «La vera responsabilità degli sfaceli che sta causando questo governo non è dei Cinque Stelle – accusa l’onorevole di Forza Italia Francesco Paolo Sisto in una dichiarazione rilasciata a TgCom24- Sappiamo bene purtroppo chi sono e come la pensano i grillini. Il problema è chi, pur di mantenere la legittimazione a fare le prossime 500. nomine che garantiscono la gestione di un potere non politico ma sostanzialmente economico, non esista a sostenerli». Il riferimento è chiaramente al Pd. «Anche sulla prescrizione – aggiunge Sisto – è il Pd il vero responsabile: dovere tirato i coltelli in Parlamento contro lo scellerato progetto di riforma Bonafede, ha dato via libera a questo scempio, magari pronto a tollerare il prossimo disastro. C’è una correità a tutti i livelli».

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lunedì, 30 Dicembre 2019 - 17:14
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