In Piemonte Cirio (Fi) imita De Luca e la Campania: scuole obbligate a misurare la febbre. Ma Azzolina vuole impugnare l’atto

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio

Il governatore ‘sceriffo’ Vincenzo De Luca fa (ancora una volta) scuola. Il collega del Piemonte Alberto Cirio, che ha un passato nella Lega e un presente in Forza Italia, ha deciso di sollevare le famiglie dal compito di misurare la temperatura ai figli prima di accompagnarli a scuola e ha ordinato che l’operazione venga rigorosamente eseguita all’ingresso degli istituti scolastici. Una decisione che ha mandato su tutte le furie il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina e pure l’Ufficio scolastico. «Il Governo ha scelto di dare questa responsabilità alle famiglie, ma il Piemonte ritiene che un elemento così delicato e importante non possa essere lasciato alle singole sensibilità. Per questo abbiamo voluto introdurre per le scuole un obbligo di verifica», ha affermato il governatore Cirio, che ha anche informato di aver stanziato 500mila euro per acquistare i termoscanner da distribuire nelle scuole.

La decisione ha però fatto storcere il naso al ministro Azzolina che ha annunciato di stare valutando l’opportunità di impugnare l’ordinanza della Regione piemontese (il che potrebbe poi riflettersi pure sulla Campania che ha fatto da apripista). «Il ministero ha detto che le temperature vanno prese a casa perché non è giusto che studenti contagiati utilizzino i mezzi di trasporto per arrivare a scuola – ha spiegato il ministro in visita a una scuola di Biella – E non si può a 4 giorni dall’apertura cambiare le regole del gioco. È una questione di rispetto per le famiglie e per i dirigenti scolastici. Non escludiamo la possibilità di aprire un contenzioso con la Regione Piemonte e impugnare il decreto del presidente Cirio».

A ribellarsi alla decisione anche l’Ufficio scolastico. Per il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale (Usr), Fabrizio Manca, quella di Cirio è un’iniziativa «tardiva e inappropriata» e dimostra che la Regione non ha fiducia e non crede nelle famiglie, cui lo Stato ha affidato il compito di misurare la temperatura ai propri figli. «Il rischio che l’Ordinanza possa creare confusione è alto – ha aggiunto Manca – Questo mi preoccupa perché cambia le regole dettate dal governo senza valutarne gli impatti».

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venerdì, 11 Settembre 2020 - 14:05
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