Ponte Morandi, la gestione spetta ad Autostrade ma si tornerà a parlare di revoca. Toti: «Governo minacciato»


Il Ponte Morandi di Genova sarà gestito da Autostrade: la notizia è confermata dal ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e infiamma già il dibattito politico. Riconsegnare l’opera appena inaugurata dopo lavori record (due soli anni per ricostruirla) e così seppellire le polemiche sulla gestione che Aspi aveva attuato sul viadotto crollato nell’agosto del 2018 facendo 43 vittime, sta aizzando lo scontro tra le forze politiche. «Confermo che il nuove Ponte Morandi sarà gestito da Autostrade – ha dichiarato De Micheli in un’intervista a Radio 24 –  Ho scritto io la lettera al sindaco Bucci. La gestione va al concessionario, che oggi è Aspi, ma sulla vicenda c’è ancora l’ipotesi di revoca».

Era stato il governatore della Liguria Giovanni Toti, questa mattina, a commentare la notizia della riconsegna del ponte alla società dei Benetton: «Dopo due anni di minacce, immobilismo, proclami, giustizia promessa e rimandata il ponte di Genova verrà riconsegnato proprio ad Autostrade, come ha ordinato il Governo M5S-Pd». La lettera della De Micheli è arrivata l’altro ieri, il destinatario è la struttura commissariale per la ricostruzione guidata da Marco Bucci.

Nel testo c’è il rimando alla convenzione, alla necessità di stipulare un protocollo di intesa per gestire il passaggio di beni e aree e si anticipa la disponibilità dei tecnici del Mit, per gestire la transizione: «Leggo – prosegue Toti – la rassegna di questa mattina e penso ai grillini che promettevano, sulle macerie del Morandi, che avrebbero tolto subito le concessioni. A chi ci accusava di essere amici di Autostrade quando predicavamo solo buon senso dicendo che la giustizia si fa nei tribunali. Ai tanti partiti di Governo che si sono riempiti la bocca di cambiamento e nuova politica senza prendere una, che sia una, decisione su questo tema. Ad alcuni giornalisti che concionavano sulle malefatte di Autostrade, ci accusavano di difenderle e inneggiavano alla giustizia che il Governo avrebbe fatto togliendo le concessioni. A chi ha bloccato infrastrutture già finanziate da Autostrade, come la Gronda, che ora annunciano come opera strategica dopo averla stoppata (facendo risparmiare la concessionaria). A chi – aggiunge – pur conoscendo la legge, ha mentito agli italiani facendo credere loro che avrebbero potuto estromettere Autostrade con un colpo di spugna. A chi ha permesso che Autostrade non facesse lavori di messa in sicurezza in questi due anni. A chi per colpa di questo squallido balletto ha inchiodato i liguri in code interminabili in piena stagione estiva».

Critico Nicola Morra (M5S), presidente della Commissione antimafia: «Leggo che il nuovo ponte sul Polcevera, il ponte che sostituisce il ponte Morandi crollato il 14 agosto del 2018 causando la morte di 43 persone, dovrebbe essere dato immediatamente in concessione ad Autostrade per l’Italia – scrive-  lo stesso concessionario che a giudizio di Anac si è comportato in maniera ben poco dialogante e trasparente con chi doveva controllare l’operato di Aspi stessa. Capisco che la revoca delle concessioni autostradali sia questione giuridicamente da ponderare con grande equilibrio, ma sono anche convinto che, essendo Aspi sub judice per l’eventuale revoca delle concessioni, sarebbe straordinariamente paradossale che la titolare del MIT si spenda a favore di tale soluzione. Non c’è la possibilità di affidare ad Anas ad esempio, nelle more della definizione della questione, la gestione del Ponte?»

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mercoledì, 8 Luglio 2020 - 11:31
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